Sono già stati completati i lavori in 35 luoghi di culto veneziani, relativi ad interventi di ripristino o manutenzione straordinaria, che si sono resi necessari a seguito dell’acqua alta eccezionale delle scorso novembre.
Interventi, dunque, per il ripristino dei danni subiti a seguito degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dallo scorso 12 novembre 2019, realizzati ai sensi del Decreto Legislativo appositamente posto in essere dal Governo e che ha messo a disposizione delle risorse per gli edifici destinati al culto, alle attività ricreative, culturali e sociali di proprietà della Diocesi Patriarcato di Venezia e di altri enti ecclesiastici civilmente riconosciuti.
Nel frattempo stanno proseguendo anche altri lavori in ben 33 chiese, a cui si aggiungeranno presto altri 11 luoghi di culto. Una sorta di grande operazione di salvaguardia, forse la più grande finora messa in campo dalla Diocesi veneziana, al fine di preservare il patrimonio artistico e religioso e consolidare le strutture in vista della prossima stagione autunnale.
I lavori non si limitano infatti alla mera conservazione dei manufatti, ma anche ad opere di risanamento e messa in sicurezza. Attualmente sono state investiti fondi per 880.240,42 euro. Ma sono da impiegare altri 530.100,58 euro. L’investimento totale supera il milione e 400 mila euro.
Al momento le somme già erogate dal Commissario Delegato per i danno dell’acqua alta a Venezia sono 295.693.
Tutti gli interventi di ripristino e risanamento conservativo sugli edifici di culto sono stati autorizzati dalla Soprintendenza Archeologia.
Non manca però una stima dei danni per i quali non sono ancora state avviate le procedure che si aggira attorno ai 3 milioni e 800 mila euro.
In questi giorni su Gente Veneta Facebook è stato pubblicato un breve video che illustra il lavoro di manutenzione straordinaria di un organo a canne, quello di Santo Stefano, che era stato danneggiato dall’acqua e dell’umidità. Si tratta di uno degli interventi compresi nell’elenco e terminati proprio in questi giorni, ed è stato realizzato dagli organari Puccini e Vecchiato (nella foto di apertura le canne dell’organo smontate per la manutenzione).
Le chiese interessate non sono solo nel centro cittadino, ma anche nelle isole, tra cui citiamo ad esempio la basilica di Santa Maria Assunta di Torcello: proprio i lavori di consolidamento murario posti in essere hanno consentito la scoperta di preziosi e sconosciuti lacerti di affresco del IX secolo, precedenti ai mosaici attuali.
Il lavoro della Diocesi prosegue, coordinato e seguito dagli uffici diocesani preposti e con la collaborazione tecnica dell’architetto Andrea Gallo.
Marco Zane