Torna a Venezia l’appuntamento con la mostra internazionale del libro antico e raro organizzata da Associazione Librai Antiquari d’Italia e Antica Stamperia Armena con il patrocinio di Biblioteca nazionale Marciana, Ateneo Veneto, Fondazione Archivio Vittorio Cini, Ro.sa.m, Studium e Nova Charta, che sarà presente con un suo allestimento.
Dopo il successo riscontrato a febbraio dell’anno scorso, per questa seconda edizione e librerie antiquarie associate ad Alai-Ilab, offriranno a bibliofili, appassionati e curiosi del settore una selezione di manoscritti, stampe, incunaboli, testi antichi e rarità risalenti al Novecento. Ad ospitare l’evento sarà Palazzo Pisani Revedin, in campo Manin, da venerdì 23 febbraio a domenica 25 (il primo giorno l’apertura è prevista dalle 14 alle 19, il secondo dalle 10 alle 19, mentre l’ultimo dalle 10 alle 17, con ingresso a 5 euro). Numerosi gli espositori sia italiani che stranieri, che anche quest’anno proporranno il meglio dei loro cataloghi.
Il legame di Venezia con i libri risale ai tempi dell’invenzione della stampa, nel XV secolo, quando nella Serenissima veniva pubblicata più della metà dei volumi scritti in Europa. Per l’occasione sarà allestita anche l’esposizione “Il secolo d’oro delle carte decorate”, provenienti da collezioni private, xilografate, dorate, argentate, marmorizzate e a colla, in una variante di decori e tinte. Va ricordato come nel Settecento venissero utilizzate specialmente per rilegare i libri – sia per l’esterno che per l’interno (come fogli di guardia) – in un contesto in cui proprio le rilegature erano la rappresentazione di uno spaccato della società dell’epoca, nonché delle sue classi sociali. Il tutto grazie ad una produzione che era strettamente connessa ai cambiamenti di gusto e di mode che editori, librai e stampatori hanno sempre cercato di assecondare.
Marta Gasparon