Non è uno spettacolo d’intrattenimento, ma una veglia di preghiera un po’ diversa dal solito. Padre Vincenzo Torrente – parroco di S. Giobbe, a Cannaregio – definisce così la rappresentazione della Passione di Cristo dal titolo “Umiliò se stesso, per questo Dio Lo esaltò” che sarà proposta al pubblico sabato 10 marzo, alle ore 18.30, nella chiesa parrocchiale.
La particolarità? Ciascuna Stazione (sette in tutto, più il momento della Risurrezione) verrà realizzata attraverso l’animazione delle ombre. «Le ombre, se illuminate dalla vera luce, diventano espressione, immagine. I testi che saranno letti, calati nel carisma canossiano, sono stati scritti da un ragazzo che si è lasciato interrogare – in un momento particolare della sua vita – dall’amore di Dio. Ed è stato proprio lui ad accorgersi di quanto tutto ciò che viene baciato dalla Sua luce possa trasformarsi in bellezza», commenta padre Vincenzo che spiega come l’altare della chiesa di S. Giobbe diventerà per l’occasione il palco sul quale sarà posto un grande lenzuolo: da una parte vi saranno gli attori, dall’altra invece il pubblico al quale, proprio come i figuranti, sarà chiesto di partecipare alla serata, facendosi coinvolgere totalmente dai cinque sensi.
Circa un mese il tempo che è stato necessario alla preparazione, quattro i figuranti – un gruppo di genitori ed un giovane – tre i lettori, due i tecnici delle luci. Il tutto accompagnato nella rappresentazione dalle note musicali dell’organo. «E’ la terza volta che questa Via Crucis viene messa in scena – spiega il parroco – ma la prima qui a S. Giobbe. Da anni cercavo di farlo, ma non trovavo persone disposte a mettersi in gioco. L’invito per sabato è aperto a tutti, piccoli e grandi». Stefania, una delle organizzatrici, racconta come i preparativi stessi siano stati un’esperienza che ha arricchito tutti dentro. «E’ una Via Crucis – sostiene – che mi piace definire “delicata”. Arriva dritta al cuore e credo permetta ad ognuno di dare la propria interpretazione». «Trovo che questa rappresentazione – conclude Barbara, anche lei una delle collaboratrici – sia molto originale e offra spunti di riflessione importanti. E, anche per i più piccoli, sarà senz’altro una grande attrazione».
Marta Gasparon