Ci sarà anche il logo di Gente Veneta stampato sulle magliette di alcuni atleti della Venicemarathon. Ma soprattutto ci sarà l’Aido, l’associazione italiana donatori organi, che rientra nel novero delle 22 “Charities” in corsa alla maratona di domenica. Un gruppo di atleti ha aderito alla proposta di Aido e indosserà la sua maglia come testimonial: sono quattro per la maratona da 42 chilometri e altri 36 per la corsa da 10 chilometri. L’obiettivo è non solo sensibilizzare verso la cultura del dono gli spettatori che si assieperanno lungo la corsa, ma soprattutto raccogliere fondi: esiste una piattaforma di crowdfunding ufficiale nel sito della Venicemarathon – la Rete del Dono – attraverso la quale è possibile donare, anche pochi euro, per sostenere i progetti. «Noi di Aido – spiega la responsabile della sezione veneziana, Andreina Ardit – realizziamo progetti di sensibilizzazione nelle scuole. Sono proposte diversificate a seconda delle età, nel senso che con gli studenti degli ultimi anni delle superiori, che sono già maggiorenni, parliamo proprio del tema della donazione, mentre con i più piccoli, anche delle elementari, promuoviamo la cultura della solidarietà, per far crescere in loro il concetto della cittadinanza attiva». Tutto questo richiede però, non solo la presenza di volontari, ma anche la diffusione di materiale che faccia da supporto agli incontri: «Il materiale attuale è obsoleto e intendiamo rinnovarlo, pensando anche a modalità nuove di coinvolgimento dei ragazzi – spiega Andreina Ardit – perché le lezioni frontali non funzionano più». Da qui l’idea di aderire alla Rete del Dono e coinvolgere alcuni atleti che domenica correranno alla Venicemarathon. Sulle magliette, insieme al logo di GV, ci saranno anche i marchi della Farmacia Speziale di Venezia e di un ottico che fanno da sponsor. «Inoltre – spiega Matteo Luise, vicepresidente della sezione provinciale di Aido – saremo presenti con un nostro stand al Parco di San Giuliano, venerdì e sabato, per far conoscere Aido e per promuovere la raccolta fondi». (S.S.L.)
La foto è di Riccardo Roiter