In campo, quando indossavano maglietta e scarpini, erano i due capitani. Ora sono diventati i due capitani in giacca e cravatta.
Sono Mattia Collauto, della Giudecca e Paolo Poggi, di Sant’Elena, rispettivamente direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica del Venezia Football Club promosso in Serie A dove giocherà il campionato che avrà inizio il prossimo 21 agosto.
«Raggiungere questo traguardo per noi, da veneziani, ha sicuramente un gusto e un valore diverso – raccontano all’unisono Paolo e Mattia – Abbiamo ricevuto tanti premi e riconoscimenti in queste settimane, ci fa piacere e ovviamente ce li teniamo stretti. Ma desideriamo condividerli con tutta la società, anzitutto con la squadra e il mister, e naturalmente con l’intero gruppo di lavoro. Senza il contributo di tutti questa impresa non sarebbe mai stata possibile».
Ma è già tempo di una nuova sfida. «Non appena raggiunta la serie A – proseguono – dopo 24 ore di festeggiamenti eravamo già proiettati sul lavoro da fare. L’unico rammarico è forse questo (ridono ndr): aver avuto poco tempo per goderci questo risultato che città e tifosi aspettavano da oltre vent’anni. Affrontare il campionato sarà impegnativo, ma anche bellissimo. Farlo lavorando per la squadra della tua città e del tuo cuore, per cui tifavamo da bambini, ancora di più. Ci aspettano sfide meravigliose, nel torneo dove giocheranno gli Azzurri campioni d’Europa. Un orgoglio e una responsabilità perché in serie A non vogliamo essere una meteora, ma costruire una squadra all’altezza. L’obiettivo è quello di raggiungere la salvezza ma anche lavorare con basi solide e concrete per il futuro. Per questo abbiamo confermato il mister Zanetti per quattro anni. Nel calcio di oggi si può anche lavorare a medio e lungo termine, anche se poi si vive di risultati del campo».
Tanti tifosi si domandano, in questi giorni, come sarà la squadra? «Sicuramente all’altezza.Inutile nascondere che questo mercato, anche in serie A, risente della crisi economica e dei minori introiti causati, anche sotto l’aspetto commerciale, dal Covid. Per questo, a livello generale, molte trattative sono basate sui prestiti dei giocatori. Come Venezia F.C. puntiamo molto sui giovani anche dei campionati stranieri. Innesti mirati su un’ossatura della squadra che riteniamo essere già importante». E la società ha un obiettivo chiaro. «Essere un punto di riferimento a partire dai ragazzi del settore giovanile. Trasmettere un’identità di gruppo».
Lorenzo Mayer