Parco San Giuliano ormai non può più farne a meno. Anche quest’anno, il 12 e 13 aprile, gli ultrarunner più quotati d’Italia si ritroveranno a Mestre lungo il circuito di 1382 metri per l’Ultramarathon Festival Venice, la ventiquattro ore di corsa che mobilita appassionati da tutta la nazione e che è stata scelta da Fidal per essere incoronata Campionato Italiano 24 h su strada Assoluti e Master 2025. E con 700 iscritti totali, ha sancito il successo anche quest’anno ed è ormai al tutto esaurito.
Una corsa nella quale perdersi e ritrovarsi, lungo lo stesso brevissimo eppure infinito percorso circolare lungo poco più di un chilometro, da correre a ripetizione dalle 10 del mattino di sabato 12 aprile fino alle 10 del mattino seguente, per una giornata e una notte dedicati alla passione per la corsa. Un’avventura riservata ai più follemente appassionati, che però da alcuni anni a questa parte sta riscontrando un movimento di appartenenza sempre più ampio e motivato, che punta al singolo atleta ma anche alle catene di corsa e di resistenza. Una gara che ha dentro tante gare: la 24 ore individuale, la 24 ore staffetta, la 12 ore individuale, la 6 ore individuale e staffetta da due o tre persone, la 6 ore da un’ora ciascuno e la tre ore staffetta da tre persone. Una vera festa che inizierà già venerdì 11 aprile a partire dalle 15 fino alle 20.30 con il ritiro pettorali e pacchi gara, per concludersi domenica 13 aprile dalle 11.30 alle 13 con premiazioni e terzo tempo godereccio.
Dietro l’evento, insieme ad uno staff sempre più nutrito di volontari e simpatizzanti, i tre moschettieri veneziani dell’ultracorsa e fondatori della manifestazione: Darta, Kapo e Skarpaz, al secolo Andrea Zambon, Cristiano Moschini e Andrea Scarparo, insieme ad Alessandra Rampazzo e a una lunga serie di volontari e appassionati. «Quando fai una gara a circuito entri in trance, devi annullare la mente, anche se hai la musica nelle orecchie non la senti, vivi un’atmosfera tutta tua – racconta Andrea Zambon – certo è una gara che devi conoscere, devi sapere a che sforzo sottoponi il tuo corpo, ma noi abbiamo pensato ad un contesto per avvicinare più persone possibili a questo sport così particolare».
Sforzo, fatica, passione, un pizzico di follia ma soprattutto tanto cuore. L’edizione di quest’anno per scelta degli organizzatori è stata dedicata alla memoria di Andrea Galimberti, tesserato della Asd organizzatrice, esperto di ultramaratone e montagna scomparso sul Monte Bianco a 4600 metri lo scorso settembre. Proprio a lui sarà dedicata la t-shirt ufficiale di quest’anno, solo uno dei gadget preparati per l’occasione insieme a pacco gara e punti ristoro.
Entusiasmo e grande partecipazione c’è stata fin dalla conferenza stampa presentata da Stefano Luise e Matteo Pinton, a cui hanno partecipato il Vice Sindaco e Assessore allo Sport del Comune di Venezia Andrea Tomaello, insieme ai presidenti di Fidal Veneto Sergio Baldo e Fidal Venezia Francesco Serena.
L’emozione del circuito da correre senza soluzione di continuità non è inoltre riservata ai soli iscritti alla gara. Già da alcuni anni alcuni bolloni segnano il percorso e ne lasciano traccia per tutto l’anno. Un modo come un altro per instillare la curiosità per una sfida con se stessi, da vivere nella grande comunità della corsa.
Maria Paola Scaramuzza