Una giornata di studio per celebrare i 150 anni di presenza della Chiesa evangelica valdese a Venezia e i 50 anni di presenza della Foresteria valdese: è l’appuntamento di sabato 7 aprile, dedicato, appunto a questo importante anniversario. Era il Natale del 1867 quando il primo culto valdese si insediò a Venezia, mentre con il culto del 25 dicembre del 1868 veniva inaugurata l’attuale sede, a Palazzo Cavagnis. La storia veneziana si lega a quella più ampia del Risorgimento e dell’Unità d’Italia: «Il Veneto veniva annesso nel 1866 e l’anno dopo, appunto, iniziava il culto evangelico», ricorda Roberta Colonna Romano, membro del direttivo e referente per l’organizzazione del convegno di sabato. «Dopo il 1848, con lo Statuto Albertino, i valdesi ottenevano la libertà di culto, senza incorrere in persecuzioni», ricorda ancora la referente: «Dopo l’Unità d’Italia si verificò l’espansione nelle varie regioni, a partire dal Piemonte, dove il culto era presente fin dal Medioevo». A Venezia, come in altre località, la chiesa evangelica valdese insediò anche alcune opere sociali, soprattutto di assistenza ed educazione, con l’apertura tra l’altro di una scuola per l’infanzia. Quell’esigenza venne meno nei decenni successivi, intanto negli anni ’50 del ‘900, con l’inizio dell’esodo dei veneziani a Mestre, anche la chiesa valdese aprì un locale di culto in terraferma. E in tempi recenti si sono aggiunte due comunità del trevigiano, curate dalla chiesa valdese veneziana: «Sono legate all’immigrazione di valdesi provenienti dal Ghana. Si trovano a Treviso e Conegliano. Attualmente, dunque, la chiesa valdese veneziana ha la cura pastorale di Venezia, Mestre, Treviso e Conegliano. Ci sono complessivamente 120 persone iscritte, cui si devono aggiungere i simpatizzanti», precisa Roberta Colonna Romano.
Il rapporto con i cattolici. Il rapporto con la Chiesa cattolica veneziana inizialmente è stato difficoltoso, riflettendo le posizioni generali maturate nei secoli precedenti. Ma già negli anni ’40 del XX secolo, grazie alla futura fondatrice del Sae (Segretariato Attività ecumeniche) Maria Vingiani, vennero gettati i primi semi di un dialogo, che germogliò a metà degli anni ’60 a Venezia grazie a due cristiani illuminati, mons. Germano Pattaro per i cattolici e il pastore Renzo Bertalot per i valdesi. «Iniziarono a organizzare insieme conferenze e tavole rotonde, mentre oggi il rapporto si evidenzia soprattutto durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani». Sabato 7, dunque, la chiesa valdese rifletterà e ricorderà questo particolare e doppio anniversario. Doppio, perché oltre all’insediamento del culto, si ricorda il 50° della nascita della Foresteria: «Era nata come ostello per gli studenti universitari, oggi si rivolge all’ospitalità dei turisti, ma soprattutto provenienti dalle chiese valdesi sparse in Italia e in altri Paesi. Inoltre – spiega Roberta Colonna Romano – viene utilizzata nel corso dei convegni e, in particolare, ogni anno durante il convegno, che è una sorta di campo studi, riservato ai ragazzi delle scuole superiori dell’Italia Settentrionale». Sabato (ore 10,30-17) interverranno: il prof. Lothar Vogel, docente di Storia del Cristianesimo presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma su “150 anni di testimonianza evangelica valdese a Venezia” e il prof. Ermanno Genre, docente emerito di Teologia Pratica, sempre presso la facoltà romana, su “Gesù Diacono e la Diaconia Valdese”. L’ingresso è aperto a tutti coloro che vorranno partecipare, anche delle altre chiese sorelle.
Serena Spinazzi Lucchesi