No agli integratori liquidi zuccherati durante o dopo l’attività sportiva o a scuola. E no a vitamine e integratori nei bambini se non c’è una carenza specifica, da valutarsi tra l’altro con esami ad hoc e non con il fai da te. E’ categorico il dott. Angelo Pietrobelli, professore associato alla Clinica Pediatrica dell’Università di Verona, nell’illustrare a GV il tema della nutrizione nei bambini, soprattutto per quanto riguarda le supplementazioni di vitamine e gli integratori.
«Ormai si è arrivati in una situazione in cui se ne abusa», esordisce il dott. Pietrobelli a margine del suo intervento al 29° congresso nazionale dei pediatri della Società italiana di Pediatria preventiva e sociale della scorsa settimana a Venezia. «Integratori e vitamine devono essere usati con molta attenzione e solo nei casi di carenze. E assolutamente – aggiunge – non è necessario dare integratori ai bambini sani. Bisogna smettere di pensare che solo perché un bambino gioca a calcio o fa atletica debba ricevere degli integratori. Non serve a niente. Basta una dieta bilanciata e bere tantissima acqua durante l’attività sportiva. Gli integratori e le vitamine sono indicati solo in caso di carenze ma, in ogni caso, non bisogna affidarsi al fai da te come succede sovente. In caso si sospetti una carenza perché il bambino mangia male o non mangia le verdure o la frutta, è necessario procedere a un esame mirato e qualora emerga una carenza specifica, si procederà a integrare soltanto quella specifica vitamina a un basso livello». Un mercato in crescita. Dall’altra parte, però, c’è il mercato in fortissima crescita negli ultimi tempi, in particolare nell’ultimo anno.
Per controbilanciare questa situazione bisogna fare formazione non solo ai ragazzi ma soprattutto ai genitori «perché purtroppo oggigiorno questi ultimi sono schiavi dei figli. I genitori devono fare molte attività assieme ai loro figli diminuendo il tempo in cui li lasciano davanti alla tv, quando sovente bevono integratori zuccherati. Ma ancora più importante è agire nelle scuole. La decisione del Ministero della Pubblica Istruzione di togliere bibite e integratori zuccherati – e spesso gassati – dai distributori automatici presenti nelle scuole dal prossimo anno – chiosa Pietrobelli – è una scelta eccellente. Mettiamo vasetti di yogurt e, se possibile, anche di frutta nonché l’acqua. E quello che i figli imparano a scuola, forse poi lo “insegneranno” anche ai loro genitori».
Rischio sovrappeso. Secondo Pietrobelli l’effetto più comune per chi abusa di integratori e vitamine nel lungo termine è il sovrappeso. «A lungo andare tale prolungata assunzione di zuccheri sposta “l’orologio” glicemico verso l’alto e così accade che, più se ne assumono, più il corpo poi ne richieda. Nel medio-lungo termine – conclude il docente – ciò porta a sovrappeso, sindrome metabolica e talvolta al diabete. Più o meno lo stesso accade anche se si abusa a lungo termine di vitamine e integratori classici in quanto nelle bustine ci sono anche componenti dolci. E quando si assumono troppi carboidrati, si ingrassa. Se invece si tratta di pilloline vitaminiche senza zuccheri aggiunti, nel lungo termine bisogna comunque tenere sotto controllo il fegato».
Marco Monaco