Il Patriarca Francesco è stato premiato, nel tardo pomeriggio di sabato 10 novembre a Monastier, in provincia di Treviso, con il Premio internazionale Giovanni Paolo II.
Il riconoscimento, promosso dall’associazione socio-culturale Aglaia, gli è stato conferito perché «al centro della sua azione pastorale – si legge nella motivazione – pone le persone in condizione di maggiore fragilità, sia personale (giovani, carcerati, donne vittime di violenza), sia legata alla crisi economica che segna profondamente il territorio diocesano».
Ringraziando l’associazione e il suo presidente Espedito De Marino, mons. Moraglia ha posto l’accento sulla figura di Giovanni Paolo II, cui il premio è dedicato: «Ha attraversato il secolo breve, il Novecento, con una personalità umana e di fede che lo hanno costituito come segno basilare. E voglio ricordarne soprattutto tre documenit, in virtù dei quali è stato davvero profeta per ciò che riguarda il tema della vita e della sua difesa: Evangeli vitae, Veritatis splendor e Fides et Ratio. Questi tre documenti vanno letti insieme e da tutti perché fondano l’etica sulla ragione e quindi non sono documenti confessionali, ma fanno pensare tutti gli uomini che vogliono pensare».
Oltre al Patriarca, il Prmeio è andato, tra gli altri, al Presidente della Regione Luca Zaia, al vescovo di Belluno, mons. Renato Marangoni e il sindaco di Betlemme Anton Salman.
(Con la collaborazione di don Morris Pasian)