Dopo gli ultimi giorni trascorsi tra rinvii burocratici e vari intoppi, finalmente Marco Zennaro è libero. E’ partito ieri sera e il suo aereo è atterrato nella mattinata odierna a Roma.Ha trascorso un anno bloccato in Sudan (era stato fermato il 16 gennaio 2021) di cui 74 giorni in carcere in condizioni disumane.
A sbloccare la vicenda, dopo che si erano conclusi con l’assoluzione i processi penali in Sudan, è stato il pagamento di una somma al Tribunale civile, somma raccolta grazie all’iniziativa di Unioncamere, Confindustria e Fondazione di Venezia, con il raccordo del Patriarcato.
Il presidente di Unioncamere, Mario Pozza, il presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese e il Presidente della Fondazione di Venezia, Michele Bugliesi sono felici per l’avvenuta liberazione dell’imprenditore Marco Zennaro e innanzitutto desiderano ringraziare il Ministero degli Esteri e i validi funzionari che in questi mesi si sono battuti con grande professionalità perché si rendessero concreti gli auspici della famiglia dell’imprenditore veneziano, da troppi mesi costretto in Sudan.
“Occorre aggiungere, con grande soddisfazione, che per questo risultato si è mobilitato l’intero sistema veneziano, in particolare il Patriarca, Mons. Francesco Moraglia, che ha messo a disposizione le strutture amministrative del Patriarcato di Venezia necessarie come fattore di coordinamento e di raccordo e il Sindaco, Luigi Brugnaro, che ha risposto all’iniziativa con generosità e a titolo personale, così garantendo la buona riuscita della raccolta fondi che poi è stata gestita in loco dalle strutture del Ministero e dall’Ambasciata italiana.
“Assieme a Confindustria Venezia e Rovigo e alla Fondazione, hanno contribuito, coordinate da Unioncamere, le categorie economiche della Città, in particolare, Confesercenti Area Metropolitana di Venezia, Confcommercio Area Metropolitana di Venezia, CNA Associazione Metropolitana di Venezia, Consorzio Veneto Garanzie, Cofidi Veneziano, Fidi Nordest, Confindustria Venezia Area Metropolitana, Coldiretti Venezia, Confartigianato Imprese Area metropolitana, Confartigianato Veneto e l’Associazione Piazza San Marco”.
“Infine, ma non certo per ultime, vanno ringraziate di cuore le famiglie Tokatzian, Contini, Pendini, Luce e Boscolo Bielo che hanno consentito all’iniziativa di raggiungere l’obiettivo e di diffondersi tra i cittadini veneziani”.
“Marco ora è libero e la città può finalmente stringersi a lui e alla sua famiglia”.