«Proprio come i due pianeti protagonisti del nostro concept album “Felona e Sorona” del 1973. Opposti ma complementari, diversi e uniti da un legame indissolubile, io e Michi ci siamo ritrovati».
Tony Pagliuca, lo storico tastierista de Le Orme, racconta così la reunion con il batterista Michi Dei Rossi. «E’ stato lui a cercarmi – spiega Pagliuca – per parlarmi del desiderio, visto che stiamo tutti invecchiando, di fare un ultimo tour insieme. Ho accettato ad una condizione: niente operazione nostalgia. Chiudiamo con un disco nuovo». Con Tony ci sarà anche un altro ex delle Orme eccellente, il chitarrista Tolo Marton, già con il gruppo nel 1975 nell’album “Smogmagica”. «Inutile riunirsi solo per suonare le cose di una volta, c’era bisogno di qualcosa di nuovo, per far sentire che l’unione fra le Orme attuali può far scaturire qualcosa dentro di noi che è rimasto inespresso. Devo dire che siamo riusciti a tirare fuori cose bellissime, che non vediamo l’ora di far ascoltare ai nostri fan». E aggiunge: «L’umiltà e la fratellanza che mi ha dimostrato Michi nella richiesta di tornare insieme per chiudere un cerchio, mi ha fatto sentire che non potevo dire di no. Abbiamo commesso entrambi errori di valutazione in gioventù, durante gli anni trascorsi insieme, e questo ci ha portato anche a trascurare la nostra amicizia per il successo, dimenticandoci che innanzitutto conta di più essere uomini che musicisti». Con questa reunion, però, Tony ha dovuto mettere in pausa diversi progetti, come la promozione del suo ultimo disco “Rosa Mystica”, registrato con Elisabetta Montino e Alessandro Monti (i “Trinità dei monti”), la prosecuzione della sua autobiografia racchiusa in un secondo libro, oltre alle partiture per un rosario per coro e orchestra. «La richiesta mi ha colpito e commosso, non potevo restare indifferente all’idea di realizzare un ultimo tour e disco insieme. Ma prepararlo non è stato semplice». Il tempo aveva deposto tanti ostacoli sulla strada per una completa riconciliazione umana e musicale. «Nonostante le prove fossero iniziate già a dicembre dello scorso anno, incertezza e paura erano palpabili fino a qualche mese fa, ma alla fine la voglia di suonare insieme ha preso il sopravvento». Buona parte del nuovo disco è finita, ma per testarsi sul campo Le Orme e i loro due ospiti eccellenti hanno deciso di iniziare l’attività dal vivo festeggiando i 50 anni di “Felona e Sorona”, lo storico album del ’73, che suoneranno per intero in giro per l’Italia. «Abbiamo lavorato seriamente e siamo riusciti a preparare un repertorio di cui sono soddisfatto – racconta il tastierista -. Avendo fatto un’esperienza musicale molto lontana dal rock, il mio linguaggio oggi è più vicino alla classica, ma siamo riusciti a trovare il giusto compresso. Per questo motivo, in tour, non userò l’hammond, di cui si occuperà Michele Bon, ma porterò un tocco pianistico con nuovi interventi musicali, con sfumature che il disco di 50 anni fa non aveva». Intanto le prime due date, di cui una ad Anzù di Feltre il 12 maggio, sono praticamente esaurite. «Penso che ogni disco abbia un suo significato preciso, “Felona e Sorona” rappresenta il contrasto tra luce e ombra». Nell’album il finale resta sospeso, senza trovare un equilibrio: «Nel nostro spettacolo la conclusione sarà diversa rispetto alla registrazione, che ho sempre trovato incompleta. E’ un po’ come la storia delle Orme. Ora che abbiamo trovato una nuova felicità nello stare insieme, vogliamo donarla al pubblico». Nel nuovo doppio disco in uscita a settembre si ripresenta un dualismo: con due parti diverse e distinte. «Una rispecchia maggiormente l’anima rock di Michi e l’altra la mia, più intimistica – aggiunge Pagliuca -. Questa volta però i due nuovi mondi rappresentati dalle due anime hanno trovato un equilibrio e, anche se diverse, si illuminano a vicenda». Il mixaggio non è ancora definitivo e l’ordine delle canzoni non ufficiale, con le due parti che potrebbero dare vita a una scaletta incrociata o restare in armonica opposizione. Lo stesso equilibrio purtroppo manca nella formazione che calcherà i palchi, con due assenze importanti: quella di Aldo Tagliapietra, storica voce e polistrumentista del gruppo, e lo scomparso Germano Serafin. Assieme ai membri storici, il gruppo ospita nuovi musicisti come Luca Sparagna alla voce e basso: «Un segnale, perché mi auguro che la nostra epopea continui, anche dopo di noi storici membri. Ma nel nostro tour ci sarà spazio anche per ricordare Germano, che ha lasciato una traccia indelebile».Massimiliano Moschin