Le antiche preghiere delle Rogazioni sono tornate per il terzo anno consecutivo nella parrocchia di S. Pietro a Oriago, riecheggiando dal 22 al 24 maggio fra prati rigogliosi, terreni messi a coltura e placide acque correnti, e culminando ogni volta nella suggestiva “benedizione cosmica” impartita in direzione dei quattro punti cardinali dal parroco don Cristiano Bobbo.
I fedeli sono accorsi numerosi, alcuni portando le tradizionali piccole croci in legno di salice da far benedire per poterle poi collocare a protezione dei campi, nella consapevolezza che anche i frutti della terra sono dono del Signore, come ricorda il Salmo 104: «Tutti da Te aspettano che Tu dia loro cibo a tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la Tua mano, si saziano di beni».
Le speciali invocazioni a Dio e ai Santi, salendo al cielo negli spazi aperti della natura, hanno predisposto nel modo più opportuno gli animi alla grande Solennità che presenta Gesù “elevato in alto” quaranta giorni dopo la sua Risurrezione.
L’Ascensione, oltretutto, si è celebrata quest’anno nell’ultima domenica di maggio, giorno in cui le due parrocchie di Oriago sono solite onorare unitamente la Madonna con il canto dei Vespri solenni nella chiesa di S. Pietro e con la successiva processione lungo le sponde del Naviglio fino alla chiesa di S. Maria Maddalena.
Anche stavolta centinaia di persone di entrambe le comunità, sotto la guida dei rispettivi parroci don Cristiano e don Adriano Di Lena, hanno pregato e cantato insieme, sostenute dalla corale diretta dal diacono Gianluca e accompagnate dalla Banda Città di Mira e da una rappresentanza dei Cavalieri di S. Marco, mentre l’effigie della Beata Vergine veniva portata a spalla e, per un tratto, anche caricata su un natante. È stato così apposto il sigillo ideale ad una settimana di sguardi rivolti al cielo su percorsi di terra e d’acqua, in attesa del fuoco della Pentecoste.
Elda Gasparini