Aumenta del triplo la capacità di portare l’acqua dei grandi temporali via da Mira sud, Piazza Vecchia e Gambarare. O, se preferite, si riduce di due terzi la probabilità di finire inondati alla prima bomba d’acqua.
È il risultato delle opere da poco terminate per il potenziamento del controllo idraulico nella bonifica di Gambarare.
Due gli interventi effettuati: la prima è il potenziamento dell’idrovora di Dogaletto. Con una spesa di 2,5 milioni di euro il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha più che raddoppiato la capacità di sollevamento dell’idrovora, portandola da 12 a 26 metri cubi al secondo.
Sarà così possibile sollevare l’acqua proveniente da un territorio di 3.370 ettari e perciò comprendente anche la zona meridionale dell’abitato di Mira e le frazioni di Piazza Vecchia e Gambarare. In caso di precipitazioni eccezionali interverrà dunque l’idrovora potenziata.
Il secondo intervento ha portato a bypassare l’“ostacolo” costruito negli anni Sessanta: l’idrovia. Si è costruito una botte a sifone (nella foto di apertura), cioè un condotto che passa sotto l’idrovia e che conduce le acque dei canali verso l’idrovora di Dogaletto.
In totale, si è trattato di opere per 4,25 milioni di euro, finanziati dalla Regione Veneto.
«Per Mira – commenta il sindaco, Marco Dori, alla presentazione dei lavori completati, in Municipio – questa è una giornata di festa perché i problemi idraulici nella zona sud non potevano essere risolti che così. Ora si tratta di proseguire, accompagnando queste grandi opere con la necessaria manutenzione».
Soddisfazione anche per Francesco Cazzaro, presidente di Acque Risorgive, che ricorda il rilievo dell’opera compiuta: «Già adesso qualcuno la dà per scontata e invece ci sono stati molto fatica e molto impegno per farla. In questo modo il territorio è al sicuro e se ne giovano anche l’ambiente e il lavoro».
Un metodo di lavoro condiviso anche dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, presente a Mira: «Viviamo sempre più in emergenza, a causa dei cambiamenti climatici, e la nuova condizione si può affrontare solo programmando le opere e facendo ad esse manutenzione costante. Ancora oggi un terzo del terreno agricolo del Veneto è sotto il livello del mare e, in regione, manutentiamo 400 idrovore e 25mila chilometri di canali. Gestire con crescente efficienza e precisione l’acqua è l’obiettivo strategico per la buona gestione del territorio».
Giorgio Malavasi