È morto Vlad Zefi. Alcuni anni fa, nel 2001, era divenuto noto perché attorno a lui si era sviluppato un grande moto di solidarietà, avente per centro Casa San Raffaele (nella foto di apertura), il centro di prima accoglienza per migranti della Caritas a Mira Porte.
Venuto in Italia dall’Albania con una grave disfunzione renale, era stato accolto a Casa San Raffaele dal diacono Ilario Albertini e da Francesco Vendramin, perché nel suo paese aveva poche probabilità di uscire dal suo dramma.
Albertini aveva anche coinvolto nel caso l’allora ministro della Sanità, Rosy Bindi, chiedendole di consentire gratuitamente l’unico intervento che avrebbe salvato Vlad: il trapianto di reni.
In effetti il trapianto avvenne, all’ospedale di Padova. E Vlad diceva a tutti che era stato “don Ilario” a salvarlo.
Poi Zefi tornò all’anonimato tranquillo di una vita normale, con tanto di lavoro alla Reckitt Benckiser di Mira. Un tumore l’ha però portato via, a 40 anni.