Ci sono voluti 125 anni, di cui 34 di delicato lavoro diplomatico per giungere a questo risultato: poter ammirare il salone di ingresso di Villa Pisani Contarini, meglio conosciuta come Villa dei Leoni, a Mira, così com’era quando le sue pareti erano impreziosite dagli affreschi di Giambattista Tiepolo.
Oggi è possibile, grazie alla realizzazione di una copia digitale ad altissima resa realistica che si serve della tecnologia TattooWall e che riproduce in modo estremamente fedele l’opera del pittore veneziano del XVIII secolo, virtuoso dell’affresco.
L’inaugurazione si è svolta ieri pomeriggio alla presenza del sindaco Marco Dori, dell’ex sindaco (dal 1980 al 1985) Stefano Simioni, dello storico dell’arte Giandomenico Romanelli, del dirigente del settore Cultura Luciano Bertolucci e di Antonio Brigato, titolare di Graphic Report, la società che ha realizzato gli affreschi digitali. La cittadinanza ha assistito allo “svelamento” dell’opera e al racconto, da parte dei protagonisti, della storia travagliata che ha portato oggi, dopo 34 anni, al compimento del progetto di “risarcimento culturale”.
Il ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo viene infatti venduto nel 1893 ai coniugi collezionisti Edouard Andrè e Nélie Jacquemart da parte del proprietario di Villa Pisani Contarini, il commendatore Demetrio Homero. Il fatto scatena una vera e propria battaglia di lettere, articoli di giornale, sedute di consiglio comunale, schieramenti di carabinieri, interventi del prefetto di Venezia e proteste della gente comune. Sulla questione viene coinvolto persino il Ministero della Pubblica Istruzione. Gli affreschi sono oggi il vanto di uno dei più prestigiosi musei di Parigi: il museo Jacquemart-Andrè.
“Restituiamo alla città di Mira e a tutti i miresi – ha affermato il sindaco Marco Dori, ultimo testimone di una staffetta che si tramanda di amministrazione in amministrazione dal 1984 – una parte di quel patrimonio artistico e culturale che le appartiene. Un recupero simbolico ma che va oltre il coronamento di un progetto di restituzione alla città: è un monumento alla memoria e alla nostra identità, una conferma del valore che il nostro territorio può esprimere e la dimostrazione che i sogni, anche se ci vuole tempo, si possono avverare. Sogno, entro il mio mandato, di riuscire a realizzare anche il quarto del ciclo di affreschi, in modo da completare la sala anche con il suo soffitto originario”.
“Non potete immaginare la mia emozione – ha raccontato l’ex sindaco Stefano Simioni, il primo a dare il via negli anni ’80 a questo progetto – quando ho incontrato il sindaco Dori e ho scoperto, non sapendo che stava lavorando a quest’opera, di trovarmi davanti all’ultimo corridore della staffetta di questa importante sfida che era passata per ben 8 mani. Non dimentichiamo che i miresi di fine ‘800 si opposero alla vendita degli affreschi, pur essendo questa Villa di proprietà privata e molti di loro non li avevano neppure mai visti. Erano però coscienti del valore del loro patrimonio artistico e dobbiamo esserlo anche noi. La città può andare fiera di questo luogo, identificarsi, sentirlo suo”.
Da segnalare che è stata usata una tecnologia, chiamata Tatoowall e messa a punto dall’azienda padovana Graphic Report. Brevettata a livello internazionale, è una tecnica che si basa sul trasferimento di inchiostri digitali su una superficie con la resa stessa dell’affresco. Questa tecnica è stata impiegata per la prima volta nel settore del restauro nel 2009 con l’intervento di ripristino degli affreschi perduti di Andrea Mantegna nella Cappella Ovetari di Padova. Altri interventi sono stati fatti nell’Abbazia della Novalesa – Torino, nella Chiesa di San Pietro in Tuscania – Viterbo, nella Cattedrale di San Panfilo – Sulmona. Quello di Mira è il primo intervento operato nel veneziano.
Domani, sabato 8 dicembre, e domenica 9 dicembre dalle 10 alle 12 ci sarà un’apertura straordinaria della Villa per permettere alla cittadinanza di vedere gli affeschi. Ingresso libero.