«Non è che ci siamo svegliati alla mattina e, non sapendo cosa fare, abbiamo creato due strutture per investire 14 milioni… Ce l’hanno detto l’Ulss e la Regione. E adesso che siamo pronti, non ci mettono almeno alla pari degli altri, così da poter usare le strutture?».
Paolo Dalla Bella (foto qui sotto), presidente della cooperativa Socioculturale di Mira, è infastidito dalla situazione che si è creata. Con un notevole investimento di energie e di risorse è finalmente terminata e pronta partire la nuova struttura di via Boldani, a Mira Porte. Una casa di riposo da 120 posti letto, unita a una residenza per disabili, che può ospitare fino a 20 persone.
Lunedì 12 giugno entreranno i primi ospiti e si inizierà l’attività. Ma il rischio è di andare avanti per un bel po’ a ritmo ridotto, a marcia bassa, perché le condizioni per una piena operatività non sono ancora garantite dalle istituzioni.
Ci sono già state, in queste settimane, numerose visite di famiglie, che vengono a vedere e a valutare se chiedere l’inserimento di un proprio familiare. Ma un ostacolo importante è quello economico: finché la Regione non dirà di sì al convenzionamento, la casa d riposo, per esempio, prevede una retta di 77,50 euro al giorno per ospite.
Una cifra significativa, che non tutti possono permettersi. Soprattutto al pensiero, con l’accreditamento, la quota si ridurrebbe a 55 euro al giorno.
E’ per questo che Dalla Bella, la cui coop ha investito 14 milioni di euro per costruire le residenze, è infastidito: «Ci siamo indebitati, abbiamo fatto ciò che ci era stato chiesto dalle istituzioni e dal territorio e adesso ci troviamo in condizioni di non competitività».
Attorno, infatti, ci sono altre strutture che fruiscono della convenzione: a Spinea, a Dolo, a Mirano, a Fiesso… Ma la Regione Veneto ha bloccato, al termine del 2016, ogni nuovo convenzionamento; la ragione sta nell’accorpamento delle Ulss avvenuto all’inizio del 2017 e nella creazione dell’Azienda Zero, che dovrebbe gestire queste operazioni. Ma al momento non è ancora ben chiaro se e quando si apriranno nuove finestre per ulteriori convenzionamenti.
«E intanto – riprende Dalla Bella – ci sono 60 disabili gravi miresi che risiedono in strutture al di fuori dell’Ulss 13, a volte anche fuori regione. Così sono un costo mentre, con il convenzionamento, potrebbero essere ospiti nostri riducendo i costi per l’Ulss Serenissima».
E la questione non è diversa per gli anziani: «Sento parlare di 140 miresi che dimorano in strutture fuori dal territorio comunale. Ma noi siamo certamente più comodi per le famiglie e, se avessimo la convenzione, saremmo certamente attrattivi».
Uno stallo, insomma, che sarebbe opportuno rimuovere presto: «Partiamo con il personale amministrativo e poco altro, tarato sugli ospiti reali, ma a regime assumeremo da 90 a 100 persone. E allora dico alla politica: si parla tanto di creare posti di lavoro, ma quando qualcuno si dà da fare per riuscirci, perché non si viene aiutati? Alla politica chiediamo solo di creare le condizioni di partenza e di parità. Poi vincerà chi è più bravo».
Giorgio Malavasi