La quinta edizione del concorso estivo delle biblioteche comunali “Leggi che Vinci” è stata un successo sotto ogni fronte: centinaia di giovani lettori, fra i 3 e i 14 anni, hanno preso in prestito i libri nelle biblioteche di Mira e Oriago e tutti hanno ricevuto l’attestato di Super Lettore/Super Lettrice 2024. La premiazione, venerdì 11 ottobre nel Teatro Villa dei Leoni, è stata un’occasione di festa in cui sono stati decretati i vincitori del premio “Io leggo”, “Io scrivo” e “Io illustro”.
E dato che il cuore dell’iniziativa è la promozione alla lettura un ospite ha reso ancora più speciale l’evento: Simone Carnielli, attore e cantastorie professionista, ha intrattenuto il pubblico con le sue letture animate. Gioia, divertimento, eccitazione e suspence si sono dipinti sul volto dei bambini mentre ascoltavano i racconti di Cecino e dell’Orribile Uomo Piatto. «È andata molto bene», racconta l’attore. «Un pubblico attento, preparato e soprattutto abituato ad ascoltare storie, segno che la biblioteca e le scuole stanno lavorando molto bene».
Carnielli, trevigiano classe 1973, è una di quelle persone “travolte” dalla meraviglia del teatro: dopo una formazione come perito meccanico lascia il lavoro in un’azienda di occhialeria veneta per abbracciare la professione di attore e storyteller. La scintilla scocca dalla frequentazione del Collettivo di Ricerca Teatrale di Vittorio Veneto sul finire degli anni Novanta e da lì si fa strada la passione: «Per un periodo collaboravo con la compagnia in maniera amatoriale – dice Carnielli – poi nel 2007 ho scelto definitivamente questa professione. L’altro lavoro mi garantiva più stabilità economica ma ho capito che non mi bastava, stare in fabbrica non era ciò che volevo».
Lavorare a contatto con un pubblico così giovane è gratificante e al contempo una responsabilità: «Mi dà una carica enorme – continua l’attore – vedere quei piccoli occhi sbarrati e le bocche spalancate di fronte a un mio racconto. Sento che sto trasmettendo delle emozioni anche perché dietro ad ogni storia portata sul palco c’è una scelta precisa e attenta». Il teatro e i libri cambiano la vita ma l’amore per Simone è sbocciato piuttosto tardi: «Rimpiango di essere stato un pessimo lettore da ragazzino, tranne che per i fumetti. Poi a un certo punto ho scoperto Banana Yoshimoto e mi si è aperto un mondo».
In 20 anni Carnielli ha tenuto centinaia di laboratori, corsi e letture fra scuole e biblioteche e visto “passare” migliaia di bambini e ragazzi. Tanti gli aspetti positivi ma anche i lati negativi: «C’è molta più offerta e sensibilità nei confronti della promozione alla lettura. Il mondo scuola ha fatto passi da gigante anche se mancano spesso fondi e investimenti. Ciò che è si è perso – continua Simone – è l’attenzione di bambini e ragazzi e lo vediamo ogni giorno sul campo».
Sul banco degli imputati l’abuso della tecnologia e basta uscire a cena fuori per accorgersene, con bambini completamente assorbiti dallo schermo di un telefono. A teatro o durante una lettura animata non è poi molto diverso: «La velocità con cui scorrono le immagini – spiega l’attore – abitua i bambini ai tempi brevi e non aiuta la concentrazione». Ciliegina su una torta poco digeribile il comportamento di alcuni genitori che durante i laboratori chiacchierano e parlano coprendo e infastidendo gli attori: «Dopo il Covid è calato il rispetto per questo lavoro ed è esplosa l’impazienza delle persone».
La vita del teatrante non è dunque una passeggiata ma Carnielli non demorde raccontando il suo essere “artigiano del teatro”: «Mi piace dare un aspetto di manualità e artigianalità al mio lavoro di attore, tanto che inserisco nella scenografia diversi elementi in legno, fatti da me».
Perché il teatro, dopotutto, si fa anche con le mani.
Anna Maselli