C’è chi si trasferisce in Spagna, Germania o Stati Uniti. E chi invece atterra in realtà più difficili come l’Africa. E’ ciò che è capitato a Giorgio Zorzi. Mirese, 64 anni il prossimo gennaio, un passato di consigliere comunale (due volte: nel 1990 e nel 2010), negli ultimi anni si è legato a una donna originaria dell’Uganda. E quando la sua compagna ha preferito tornare nel Paese di origine, Zorzi l’ha seguita. Rendendosi subito conto, guardandosi attorno, che c’era molto lavoro da fare.
Stabilitosi nei pressi di Kampala, Zorzi ha deciso di aiutare la comunità locale erigendo – nel mezzo di tre villaggi che contano nel complesso circa 800 abitanti, la maggior parte dei quali di giovane e giovanissima età – una scuola. Grazie ai suoi risparmi ma anche a quelli di amici e benefattori in quel di Mira.
La scuola dell’infanzia, in muratura e con tutto l’occorrente, è venuta pronta a gennaio 2019, giusto in tempo per l’inizio dell’anno scolastico che in Uganda ha luogo in febbraio. Ma il successo di tale impresa è stato tale che le cinque aule per circa 50 bambini non sono bastate poiché si sono presentati 89 tra alunni e alunne.
Così Zorzi non si è perso d’animo e sempre grazie al buon cuore suo e della comunità mirese si è messo di buona lena e ha tirato su vicino al primo un secondo edificio per permettere a tutti di frequentare. Finora ha speso circa 30 mila euro, ma non è intenzionato a fermarsi: ha già previsto di ampliare il plesso – in questo secondo caso si è lasciato aperto la possibilità di farlo conscio “dell’effetto calamita” – per far partire anche la scuola elementare.
Proprio nei giorni scorsi Zorzi è stato a casa a Mira e si è dato da fare ritagliandosi del tempo per perorare nuovamente la causa dei piccoli in Uganda; così ha partecipato a una cena di beneficenza con raccolta fondi. L’opera è poi continuata anche sabato 14 dicembre con un concerto del coro Harmonia nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena di Oriago.
Domenica 15 Zorzi è volato nuovamente in Uganda per continuare la sua vita fatta di aiuto per i più deboli. Oltre all’idea della primaria, non appena i fondi raccolti saranno sufficienti, il benefattore mirese intende installare sulle scuole dei pannelli solari per permettere di avere l’energia elettrica, dal momento che lì non c’è rete elettrica. Successivamente, ma con calma, Zorzi vorrebbe anche aprire un ambulatorio medico, ma la sfida si fa più difficile, a cominciare dalle impellenze burocratiche in Uganda.
Marco Monaco