Nella solennità dell’Annunciazione il santuario ha appena vissuto due appuntamenti in diretta facebook sulla pagina della parrocchia e sul suo canale youtube: la messa delle 10.30, con la preghiera di supplica e affidamento, e il rosario della sera.
«D’ora in poi limiteremo la diretta solo al rosario, invitando la gente a seguire la messa del papa». È la decisione presa da don Carlo Gusso, parroco a S. Maria Assunta, Borbiago di Mira, dopo averci riflettuto un po’. «Ho scelto di servirmi degli strumenti di comunicazione per condividere prima di tutto la preghiera».
E per la catechesi? «Ai bambini e alle famiglie mandiamo i sussidi della diocesi, con alcuni video in cui io li introduco brevemente. I catechisti ogni tanto spediscono qualcosa anche loro… Ma essenzialmente proponiamo piccole attività legate alle schede che riceviamo dalla curia».
Se c’è un impegno che si è intensificato sono le telefonate. «Vogliamo farci vicini ad anziani e malati con chiamate più frequenti». Nel complesso, i fedeli che vengono fisicamente al santuario sono molti meno del solito: «consapevoli che la situazione è complicata e impegnativa; hanno capito che le restrizioni sono necessarie».
I contatti fra preti del vicariato sono sempre costanti, e in formato “video”.
Il santuario è una classica cornice per i matrimoni. Ma quest’anno il corso per i fidanzati si è interrotto quasi al traguardo. In realtà, non è ancora sospeso del tutto… «Mancavano 2-3 incontri. Uno abbiamo provato a farlo fare direttamente a loro, spedendo il materiale a ciascuna coppia, perché ci lavorasse su. Lunedì scorso ne abbiamo fatto un altro in video-chat. Ne mancherebbe ancora uno. Le date dei matrimoni sono già slittate da aprile-maggio a settembre-ottobre… Vedremo».
Un’altra iniziativa l’ha ispirata un prete della Brianza. «Abbiamo replicato la sua idea, chiedendo ai nostri parrocchiani di farci avere una foto di famiglia. Che poi stampo e appendo in chiesa. Ci è parso uno spunto buono; la gente ha apprezzato molto». Un piccolo segno che ricorda «i luoghi vitali di questa comunità, dove Dio – suggerisce proprio la festa dell’Annunciazione – viene con il suo angelo a dire che vuole fare la Sua storia con noi».
Giovanni Carnio