Camminare insieme: questo il principio che ispirerà il mandato di don Gianpiero Lauro, già parroco di San Michele a Quarto e che ora si è visto assegnare dal Patriarca anche la guida di San Magno Vescovo a Portegrandi e San Eliodoro Vescovo ad Altino.
Tre comunità che già da tempo lavorano in sintonia e si confrontano, riunite nella collaborazione pastorale altinate, che proprio nei mesi estivi con un sito tutto nuovo ha intrapreso una nuova strada di comunicazione. Accanto a lui, in questo nuovo percorso, ci saranno come collaboratori don Gianni Fazzini, suo predecessore a Portegrandi, e don German Montoya.
«Da un punto di vista pratico – spiega don Lauro – questa nomina non cambia molto, perché già da tempo, come collaborazione pastorale, abbiamo cominciato a camminare insieme, a condividere. Come co-parroco di Portegrandi svolgevo funzioni amministrative, burocratiche e civilistice. Ora si è aggiunta anche Altino, una realtà che don Gianni Fazzini conosce molto bene e autonoma dal punto di vista pastorale. Credo che questa scelta rafforzi in qualche modo il senso di unità già prospettato con la collaborazione, voglia marcare il segno di una realtà unica. Avrò qualche responsabilità in più come parroco, ma si cerca di camminare in maniera sinodale».
Impegno triplicato, insomma, per don Gianpiero che, però, non si spaventa affatto. «Probabilmente – sottolinea – avrò meno tempo, ma ad Altino farò come già fatto a Quarto e a Portegrandi: mi appoggerò molto a don Gianni e ai laici attivi in parrocchia. Modesta per numeri ed esigenze, Altino, però, può contare su una comunità molto consolidata e questo facilita le cose».
Le piccole dimensioni di queste parrocchie non devono trarre in inganno: situate al confine con la diocesi di Treviso, queste comunità hanno peculiarità proprie, spesso ben diverse dalle altre del territorio. «Proprio per la loro conformazione geografica – spiega il sacerdote – sono comunità un po’ a sé stanti, autonome. Rapporti più stretti è difficile averne, proprio per le distanze: qui siamo una piccola isola, è più facile collaborare tra di noi, che andare in diocesi o in vicariato. Sono comunità con le proprie identità e tradizioni: paesi di campagna in cui le persone tengono molto proprio alla figura del prete e in cui quella del laico fa ancora un po’ fatica a essere protagonista. Ma ci sono laici buoni, generosi, bravi. C’è un cammino da fare».
Tante e diverse, poi, le esigenze espresse dal territorio. A Portegrandi, ad esempio, la richiesta più pressante è di avere più vicinanza pastorale, un parroco che possa far sentire l’esserci, la comunità, che possa essere un punto di riferimento. A Quarto, invece, è indispensabile un lavoro di coordinamento tra le realtà già esistenti, «che talvolta – aggiunge don Gianpiero – rischiano di sovrapporsi o non interagire. Bisogna creare una maggiore comunione, essere un’unica grande comunità».
C’è poi un’ultima grande esigenza: l’evangelizzazione degli adulti, spesso lontani dalla fede. «Dobbiamo annunciare il Vangelo: – prosegue – qui a Quarto c’è molta gente anonima, che viene solo per lavorare, che partecipa poco alla vita di comunità e anche a quella del paese. Ci sono anche molti immigrati del Sud Italia, che hanno bisogno di essere integrati: sono arrivati qui a lavorare in aeroporto, sono stati sradicati dal loro territorio e spesso si sentono isolati».
Due, ormai imminenti, le occasioni per cementare il senso di questa nuova, grande comunità: la prima è la “Giornata di comunità” delle parrocchie della collaborazione, in programma sabato 9 settembre ad Altino, «un’occasione per pregare insieme, crescere nella comunione e approfondire la conoscenza reciproca».
La seconda, la festa parrocchiale di San Michele in programma a Quarto dal 21 settembre al primo ottobre. Oltre alle giostre e ai tornei, saranno due i momenti importanti: la festa dei lustri di domenica 24 settembre e quella di San Michele, la sera del 29 settembre, con la messa celebrata da don Gianni Fassina, già parroco a Quarto, e da tutti i preti del vicariato.
«La festa dei lustri – conclude don Gianpiero Lauro – sarà celebrata dal Patriarca Francesco, che coglierà l’occasione anche per benedire i recenti lavori di restauro. I lavori sono finiti per quanto ci eravamo riproposti: mancano ancora il pavimento e il restauro delle cappelline laterali, ripulite, ma che non facevano parte di questo stralcio. Non ci sono più impalcature né dentro né fuori la chiesa, una chiesa che è cambiata e piace molto ai parrocchiani. Siamo davvero contenti del risultato raggiunto».
Chiara Semenzato