Come ogni anno, la comunità di Portegrandi festeggia il suo patrono in ottobre. Si tratta di San Magno Vescovo, la cui memoria in diocesi è il giorno 5 dello stesso mese.
Un santo poco conosciuto, ma di cui gli altinati sono orgogliosi, in quanto il Santo è nato ad Altino nella metà del secolo XVI. Il patrono San Magno era, già alla fine del XVII secolo, il titolare della parrocchia di Trepalade, chiesa matrice di Portegrandi, trasferitasi poi nell’attuale Portegrandi, non appena tutta la zona prospiciente alla laguna è stata bonificata (inizio ’900).
E la comunità è legata a questo santo in particolare per quello che ha rappresentato nella storia della Chiesa. Santo costruttore di chiese, ma soprattutto fondatore di comunità in cui spesso veniva coniugato l’aspetto religioso a quello sociale – erano gli anni bui delle invasioni barbariche – ma anche dell’indigenza più assoluta.
Per sottolineare questa sua prerogativa la bella facciata in marmo bianco della chiesa di Portegrandi lo ricorda con un prezioso mosaico dorato che lo raffigura con la chiesa di Santa Maria Formosa di Venezia nella mano sinistra, mentre con la destra regge il pastorale. Altre sono le icone che lo ricordano all’interno: San Magno e la Trinità in gloria e la Madonna, e poi l’antica tela proveniente dalla parrocchiale di Trepalade in vesti ieratiche con i segni della dignità vescovile.
La festa vera e propria si è concentrata nella celebrazione eucaristica pomeridiana: per l’occasione è stato invitato don Adriano Di Lena, parroco di Portegrandi per sei anni (1994/2000), che ha presieduto la liturgia assieme ai sacerdoti della collaborazione pastorale altinate, per ricordare assieme i 50 anni di sacerdozio. Nell’omelia don Adriano ha ripercorso gli anni trascorsi a Portegrandi, l’aspetto della trasmissione della fede a tutti i livelli e la gioia di propagarne l’annuncio. Il primo pomeriggio è stato dedicato ai giochi organizzati dei fanciulli e ragazzi e la festa si è conclusa con un rinfresco che ha visto i presenti stringersi a don Adriano, dimostrando ancora affetto e simpatia. (M.B.)