Lentamente, ma si procede. Lo rileva la comunità ortodossa romena veneziana, che prosegue incessantemente nella costruzione della propria chiesa a Zelarino nell’area di via Paccagnella, quasi dirimpetto a via Sardegna.
Un edificio lungo 25 metri, largo 10 (ma arriva a 14 all’altezza dei transetti) e alto 12 metri, ma alla punta della cupola posta sopra la crociera tocca i 47 metri. E che alla fine avrà un costo un po’ superiore a un milione di euro. Il fulcro dei lavori ruota attorno alla figura di padre Avram Matei, parroco della comunità ortodossa romena veneziana (nella foto di apertura).
Ma qual è lo stato dell’arte attuale dei cantieri? «Come fatto presente anche in passato noi facciamo stime sulla fine dei lavori ma sono e restano tali in quanto gli stessi vengono effettuati in base alle offerte raccolte all’interno della nostra comunità e variano sempre, a volte di più, a volte di meno. Senza contare che man mano che i lavori procedono, viene fuori talvolta qualcosa di imprevisto o inaspettato da fare e che ha anch’esso un costo. Quindi per farla breve – spiega padre Matei – non abbiamo finito i lavori ma speriamo di poter ricevere un’agibilità almeno parziale e di poter conseguentemente effettuare una prima inaugurazione per Santa Lucia a dicembre di quest’anno».
In particolare grazie alle offerte dei fedeli ortodossi gli ultimi lavori portati a termine sono stati la posa del pavimento all’interno della cripta (lo scorso anno erano stati posizionati l’alleggerito e il mazzetto all’interno della cripta e in precedenza, sempre in cripta, anche il riscaldamento a muro tramite convettori di calore), i bagni e l’installazione di un ascensore. «Inoltre è stata montata una vasca sotterranea per la raccolta dell’acqua piovana dalle grondaie e – spiega padre Matei – solo questa ci è costata 80 mila euro. Come si può capire, lavori ne stanno venendo fatti di continuo ma hanno i loro tempi e i loro costi».
Pare di capire che ora che la cripta è quasi pronta e si è provveduto a importanti opere accessorie come la vasca di raccolta delle acque piovane, la parte rimanente e finale dei lavori si potrà concentrare sull’ultimazione degli interni della chiesa vera e propria che i 2 mila appartenenti della comunità ortodossa romena veneziana (in precedenza composta da 3.500 persone ma un paio di anni fa sono state create parrocchie ortodosse romene anche a Dolo, Mirano, Noale e Mogliano Veneto) attendono ormai con trepidazione.
Marco Monaco