Via Cavallotti a Mestre, una trappola per ciclisti. È la percezione che si ha pedalando, in questi giorni, nella centrale via cittadina.
Buche, paletti metallici divelti, pavimentazione in frantumi, marciapiedi in briciole…: è lo spettacolo che si coglie passando con la bicicletta.
E lasciamo stare le numerose toppe, che fanno seguito ai lavori per la posa dei cavi in fibra ottica. In tutta la città ci sono tracce di questa opera assai poco soft, che ci consentirà tra qualche tempo di viaggiare veloci su internet, ma nel frattempo sta rendendo tutto corrugato il manto stradale.
E si tenga presente che, se un’automobile passa tranquillamente sopra un rappezzo, una bicicletta avverte molto di più il salto. Peggio ancora trattandosi di lunghi solchi che corrono, perlopiù, longitudinalmente, nella direzione di marcia. Il rischio che, in qualche tratto, possano diventare dei binari per le due ruote, con conseguente pericolo di scivoloni, non è inesistente.
Lasciando per ultima la presenza di automobili che, con condotta indisciplinata dei relativi proprietari, sono piazzate sulla sede della pista ciclabile, resta il disagio forte di una strada, via Cavallotti, dove i ciclisti transitano numerosi. Ma non senza disagio.