La riforma della medicina territoriale al centro delle riflessioni dell’edizione 2024 di Venezia in Salute. “Camici & Mattoni: la rivoluzione delle Case della Comunità” il titolo scelto per la manifestazione in programma il prossimo 21 settembre, organizzata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Venezia, con la sua Fondazione Ars Medica, in collaborazione con la Federazione nazionale degli Ordini, la FNOMCeO, e il Comune di Venezia, e il patrocinio delle aziende sanitarie e di tanti Ordini professionali.
Due le grandi novità dell’edizione numero 14: cambia innanzitutto la durata dell’iniziativa, non più spalmata su due giorni, ma tutta concentrata nella sola giornata di sabato 21 settembre. Si comincerà al mattino all’M9 con il convegno scientifico, aperto a tutte le professioni sanitarie; poi, a partire dalle 11 e fino alle 18, il tradizionale incontro in piazza tra i cittadini e le realtà sanitarie attive sul territorio, vero cuore pulsante dell’intera manifestazione.
E sta proprio qui la seconda grande novità: dopo Forte Marghera, piazzetta Coin, via Palazzo e il chiostro dell’M9, Venezia in Salute approda in una location di grande prestigio, Piazza Ferretto a Mestre, con i suoi 20 gazebo e un palco da cui Ordini, enti e associazioni illustreranno ai cittadini progetti locali e buone pratiche di salute.
A fare da filo conduttore, la riorganizzazione delle cure territoriali: una riforma che, come ha dimostrato la pandemia, non è più derogabile, che è uno degli obiettivi strategici del PNRR e che si delinea in un nuovo assetto con la nascita delle Case e degli Ospedali della Comunità.
E saranno proprio le Case della Comunità a dover rispondere ai primi bisogni di assistenza e cura dei cittadini: vi affluiranno medici di famiglia, pediatri, infermieri, specialisti ambulatoriali, saranno aperte almeno 12 ore al giorno, 6 giorni su 7, e avranno strumenti diagnostici di base. In Veneto ne nasceranno 99: 12 nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima e 5 in quello dell’Ulss 4 Veneto Orientale, di cui la prima, a San Vito al Tagliamento, già inaugurata lo scorso 19 agosto.
«Abbiamo voluto puntare il riflettore – spiega il dottor Gabriele Gasparini, presidente dell’Ars Medica – su questa imminente evoluzione che, si spera, modificherà in modo significativo la realtà sanitaria e che riguarda l’intera società. Oggi la domanda di salute è molto cambiata: per le cure sul territorio serve un nuovo modello più vicino alle persone e alle loro esigenze, per migliorare la qualità e distribuire l’assistenza in modo più omogeneo».
Dalla logica che ha guidato la distribuzione delle Case della Comunità all’ormai cronica carenza di medici e professionisti sanitari – chi andrà a lavorare nelle nuove strutture? – sono tanti i nodi ancora da sciogliere. E Venezia in Salute, riunendo i protagonisti di questa rivoluzione, cercherà di dare qualche risposta.