Al termine di ogni cammino è bello ritrovarsi a raccontare l’esperienza vissuta, raccogliendo le idee, le emozioni e provando a progettare il futuro.
Questo lo sfondo all’incontro svoltosi martedì 5 giugno a Favaro, nella parrocchia di San Leopoldo, dove i capi della Zona di Mestre si sono riuniti per vivere insieme un momento conclusivo delle Route di Comunità Capi, un evento che l’Agesci nazionale ha proposto a tutti i gruppi d’Italia, dando la libertà a ciascuno di progettare come meglio intendesse lo svolgimento, partendo dalle proprie esigenze e da un tema comune: il discernimento.
La serata è stata l’occasione per ciascuna Comunità Capi di condividere la propria esperienza, di dare il proprio contributo su questo grande tema, un lavoro iniziato ad ottobre e conclusi in questi ultime settimane con le cosiddette “route”.
«Un grande contributo di emozioni forti, di persone adulte che hanno saputo compromettersi e che hanno provato, insieme, ad analizzare le sfide educative di questi tempi»: con queste parole Roberto Pavan e Anna Bardella, Responsabili della Zona di Mestre hanno sottolineato il grande sforzo al servizio educativo dei capi.
A sentire qualcuno di loro non è stato facile il tema, che ha spaventato un po’ tutti perché richiede la capacità di fermarsi, mettendosi nella condizione di ascoltare anche pareri molto diversi: temi come la trasmissione della fede, della partecipazione alla vita della Chiesa, ma anche i temi dell’identità sessuale, della convivenza, del matrimonio cristiano, hanno permesso un confronto sincero, a volte anche tra persone di età molto diverse.
Forte e coinvolgente, infine, il monito di don Lorenzo De Lazzari, Assistente ecclesiastico per la zona di Mestre, che ha stimolato i capi a «non permettere che questo cammino rimanga senza senso, ma di guardare in faccia i ragazzi e non smettere mai, per quanto difficile sia, di donare a loro gioia e speranza».
Francesco Marchiori