L’Università Popolare Mestre ha dato avvio, nel pomeriggio di giovedì 14 novembre, all’anno accademico 2024/25.
L’inaugurazione del nuovo anno accademico è stata anche l’occasione per celebrare Guglielmo Marconi e la nascita della radio, nella consapevolezza “del significativo ruolo che la scoperta della stessa ha avuto nella comunicazione con la conseguente evoluzione fino ai giorni nostri” è stato spiegato durante l’incontro tenuto dal relatore Gianpietro Favaro del Museo della Radio Marghera.
Quattro radio dei primi anni del ‘900, un radiotelegrafo, un microfono e due antenne, insieme a musiche dell’epoca e immagini in bianco e nero hanno trasmesso in sala le letture di alcuni brani di Marconi eseguite da alcuni esponenti dell’associazione Voci di Carta.
Il presidente dell’Università popolare di Mestre, Giuseppe Vianello, nel suo intervento ha sottolineato come «anche in un momento storico come il nostro, dove la comunicazione viene data per acquisita, non dobbiamo dimenticare che la radio è stata la prima vera forma di globalizzazione. Ha portato il mondo intero nelle case delle persone, contribuendo così alla diffusione della cultura e della socializzazione. Gli stessi obiettivi che UPM si è prefissata fin dalla sua fondazione, ormai più di un secolo fa e che ancora oggi continua a perseguire».
L’Università Popolare è una delle istituzioni più antiche di Mestre ancora operanti, essendo nata nel 1921, con l’obiettivo di fornire strumenti di alfabetizzazione e apprendimento alle classi meno abbienti della città. Dopo essere stata soppressa dal regime fascista, ha ripreso la sua attività nel 1945: un’attività che non si è mai interrotta sino ad oggi.
Anche per quest’anno, ai circa 700 iscritti, sarà proposta una vasta opportunità di corsi che fanno riferimento a quattro specifici Dipartimenti: Linguistico, Artistico-musicale, Scientifico-psicologico-informatico, Storico-letterario-filosofico.