Nel Tempo d’Avvento e nella festa dell’Immacolata Portegrandi ha vissuto un altro momento particolare: è stata benedetta una preziosa e antica icona russa, e collocata alla parete sinistra della cappella della Madonna del Rosario.
Un’icona legata alla storia di un pontiere, Antonio Boccaletto, che ha partecipato, nella seconda guerra mondiale alla Campagna di Russia. E il pontiere Boccaletto così scriveva nelle sue memorie: «…Nonostante il pesante bombardamento aereo e gli attacchi dell’artiglieria nemica, nell’agosto del 1941, noi pontieri del 16° battaglione, assieme a tre unità di soldati rumeni, ungheresi e tedeschi, costruimmo un ponte di 1300 metri sul fiume Dneper. La città divisa in due dal fiume, mentre il terrore ardeva nei nostri animi. Cercando rifugio nelle abitazioni vicine disabitate, m’imbattei in una bellissima immagine della Madonna, appesa alla parete di una camera da letta. La presi e la portai con me all’accampamento. Il capitano, dopo averla vista, mi disse convinto: “E’ stata lei a salvarci quella notte” e mi assicurò che se avessi avuto la fortuna di ritornare a casa, avrei potuto tenerla con me».
Così Antonio Boccaletto riportò alla sua famiglia la memoria di quell’episodio della disastrosa campagna di Russia. E ancora Antonio nel suo diario scriveva: «Alla sera sotto la tenda ci si riuniva davanti all’icona illuminata da un piccolo lume ricavato da una bomba scarica con uno stoppino e si recitava il rosario tutti assieme; e non avendo una corona, rimediammo con un pezzo di spago, dieci nodi vicini e uno distanziato per il Padre Nostro. Dopo circa tre mesi venne emanata una circolare ministeriale che permetteva agli orfani della prima guerra mondiale di rientrare in patria. Prima di rientrare in Italia mi recai dal capitano per ritirare l’icona, che me la consegnò volentieri».
Fin qui la memoria storica. Così quell’icona di una dolcissima Madonna col Bambino avrebbe attraversato la Russia e ancora mezza Europa in fiamme, nascosta nello zaino del pontiere. L’icona è sempre rimasta nell’abitazione di Portegrandi dove è stata custodita e conservata per anni con affetto e venerazione.
Le figlie Giannina, Germana, Gianna, a ricordo di questa avventura hanno deciso di donarla alla parrocchia, come segno di riconoscenza e di grazia. Il parroco don Gianpiero ha percorso tutto l’iter per ottenere il placet della Curia e l’autorizzazione a metterla in chiesa nella cappella della Madonna del Rosario con la messa in opera di una forte e robusta protezione. E Portegrandi ammira e prega con fede davanti ad essa. (M.B.)