«Le porte della chiesa sono aperte, ma il passaggio dei fedeli è molto sporadico, seppur comprovato dalla presenza di lumini accesi. Vicino c’è la strada del Terraglio e proprio davanti alla chiesa spesso si fermano le pattuglie delle forze dell’ordine per effettuare controlli». Qualcosa che deve intimorire la gente, lascia intendere don Daniele Chiminello, parroco a S. Maria del Carmelo, zona della Favorita.
In ogni caso niente incontri e riunioni, perciò i mezzi per tenere i contatti con i parrocchiani sono sempre quelli. Innanzitutto il telefono, per curare privatamente i rapporti bisognosi di maggior discrezione o ai quali è impossibile attendere diversamente. E poi le piattaforme digitali, come zoom o altre. «L’appuntamento fisso è la domenica, attorno alle 10, per ascoltare la Parola del Signore e meditare il vangelo, seguendo la proposta dei sussidi diocesani». L’idea era partita subito dall’Azione Cattolica parrocchiale, ovviamente a libero beneficio di tutti. Sussidi che restano un riferimento anche per la catechesi dei bambini: chi li segue funge da tramite con i genitori.
Continua poi l’attività di assistenza con la consegna di borse secondo una periodicità graduata rispetto all’urgenza degli assistiti e alle risorse disponibili.
Il foglietto parrocchiale è stampato e portato al “centro di raccolta” più naturale in questi tempi: il supermercato. Una consuetudine, peraltro, prima che una necessità, spiega don Chiminello: «Facevamo così anche prima dell’epidemia. Lì la gente di sicuro va e trova il nostro notiziario». Non vi sono segnati appuntamenti speciali, se non quelli televisivi delle celebrazioni che si possono seguire la domenica e nei giorni festivi. Spazio invece alla storia del quartiere a puntate, a stralci degli interventi del papa, al “vocabolario del papa”, e al ricordo dei defunti.
«Il corso per fidanzati – svela infine – lo facciamo assieme alla parrocchia di Carpenedo»: ha avuto un tempo di stop prima di riavviarsi nell’unica modalità attualmente praticabile. La solita: gli incontri sono solo virtualmente faccia a faccia, ma comunque «ben partecipati».
Giovanni Carnio