La parrocchia e la comunità civile di Chirignago protestano: va in pensione il medico di famiglia e non lo si sostituisce. Una raccolta di firme, davanti alla porta della chiesa parrocchiale, ha prodotto seicento adesioni.
Ma l’Ulss 3 replica: fuorviante porre così il problema. Perché la soluzione è già a disposizione dei cittadini: ci sono tremila posti liberi presso i medici di famiglia che operano nel raggio di due chilometri dall’ambulatorio del medico ormai prossimo al pensionamento.
Per giunta, il cambio di medico è diventato molto più semplice di un tempo: basta inviare una mail, senza più doversi recare all’anagrafe sanitaria.
La vicenda ha preso il via dalla segnalazione fatta da don Roberto Trevisiol, parroco di Chirignago, in uno scritto che compare nel foglio “Proposta”. «Il dottor Brugin, che per tantissimi anni si è preso cura della nostra salute, va in pensione. Non era giusto che smettesse il suo servizio senza un grazie affettuoso e riconoscente da parte di noi che lo abbiamo avuto come medico».
Ed è qui che si apre il problema: «Nessuno sostituirà nello stesso ambulatorio il nostro dottore. E si dice che tutti i medici dei dintorni sono già strapieni di pazienti. Lo si sentiva dire da tempo – prosegue don Roberto – che presto avremmo avuto grossi problemi per quanto riguarda la disponibilità di medici. All’università il numero è chiuso, non escono laureati in medicina a sufficienza ma sembra che chi guida la sanità non se ne curi».
Una protesta, però, che secondo l’Ulss 3 non ha alcuna ragione per sussistere. Nello stesso ambito territoriale in cui opera il dottor Brugin – spiega l’azienda sanitaria – operano altri 12 medici (uno ha aperto di recente il proprio ambulatorio), molti dei quali hanno un’ampia disponibilità per accogliere altri assistiti: in totale l’offerta è di più di 4500 posti liberi.
Inoltre, tre dei medici attivi operano con un loro ambulatorio entro il raggio di 2 chilometri dall’ambulatorio del dottor Brugin, offrendo un totale di circa 3000 posti. Il solo ambulatorio del medico più vicino, in via Trieste, a poco più di un chilometro, ha più di 1100 posti disponibili e potrebbe in pratica assorbire da solo gli assistiti del dottor Brugin.
Agli utenti del dottor Brugin è già stata inviata la comunicazione scritta con le indicazioni per il cambio-medico, e l’Ulss 3 Serenissima monitora la situazione per la fase di cambio-medico, dicendosi pronta a potenziare eventualmente gli sportelli.
In realtà, replica don Trevisiol, nessuno mette in discussione la possibilità di trovare un nuovo medico di famiglia. Il problema vero sta nelle distanze, specialmente per gli anziani.
È la zona centrale di Chirignago, quella dove operava il dott. Brugin, che resta scoperta. E per le persone più anziane o fragili può diventare un problema il doversi spostare verso via Trieste o verso la Gazzera. Per non pochi significa non poter andare più dal medico in autonomia, ma dover chiedere un aiuto e un passaggio in auto a familiari e conoscenti. (G.M.)