Sala strapiena, mercoledì 20 nel patronato di San Giuseppe a Mestre, per il primo incontro del ciclo “Vivere eroticamente”.
Sì, perché “Vivere eroticamente” da cristiani si può. È per spiegare che, anzi, il Vangelo è una chiave di lettura e un orientamento efficace per vivere bene l’amore tra una donna e un uomo che si tengono tre incontri pensati soprattutto per i giovani.
Il primo incontro si è svolto mercoledì 20, il secondo sarà mercoledì 27 e l’ultimo mercoledì 4 ottobre. Tutti nel patronato parrocchiale di San Giuseppe a Mestre e tutti con inizio alle ore 20.45. A guidare ogni serata Giuseppe Spimpolo, docente di religione ed educatore dell’Istituto per l’Educazione alla sessualità e alla Fertilità (Iner) della diocesi di Verona.
L’intervento di Spimpolo, durante ogni serata, è seguito da un tempo di dialogo, basato sulle domande e le osservazioni sorte nei presenti. È prevista, durante il ciclo di tre incontri, anche la testimonianza di una coppia di sposi.
«Avevamo fatto l’anno scorso degli incontri con lui – ricorda don Gilberto Sabbadin – e i presenti ne erano rimasti colpiti. Perciò, per via di questo interesse oltre le aspettative, ci è stato chiesto di ripetere l’esperienza».
Si tratta di una riflessione su affettività e sessualità lette alla luce del Vangelo: «Al centro c’è la visione antropologica cristiana, fondata sull’unità della persona. D’altro canto è facile notare che i problemi nascono quando si vivono in maniera slegata e sconnessa i vari aspetti che riguardano amore e sessualità. Se invece lasciamo parlare il Vangelo, emerge l’unità della persona e si coglie meglio anche la vocazione specifica che riguarda ciascuno quanto agli affetti e alla sessualità».
Giorgio Malavasi