Cinque luglio 1981-5 luglio 2023: sono passati 42 anni dall’omicidio del dirigente del Petrolchimico di Marghera, Giuseppe Taliercio, perpetrato dalle Brigate Rosse.
Come ogni anno, questa mattina, davanti al monumento a lui dedicato, si è svolta una cerimonia per ricordarlo, a cui hanno preso parte, con i suoi famigliari, l’assessore comunale Renato Boraso, in rappresentanza della Città, il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Raffaele Pasqualetto, il vicepresidente della Municipalità di Marghera, Massimiliano Scarpa, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine operanti nel nostro territorio.
“Siamo qui per ricordare – ha sottolineato l’assessore Boraso – una persona onesta, dedita alla sua famiglia e al suo lavoro, che ha sempre svolto con grande senso di responsabilità: una persona vittima di una violenza gratuita, così come è stato, qui a Mestre, per Sergio Gori e Alfredo Albanese. È nostro preciso dovere non solo non dimenticarli, ma anche trasmetterne il ricordo alle giovani generazioni”.
L’ingegner Taliercio venne rapito il 20 maggio 1981 da alcuni brigatisti della colonna veneta che entrarono nella sua abitazione e lo portarono via, nascosto in una cassa: la stessa dove, 46 giorni di prigionia, fu ucciso. Il suo corpo fu poi fatto ritrovare nelle vicinanze della Montedison, rinchiuso nel bagagliaio di un’auto.