Si è rinnovato domenica 13 ottobre a Mestre l’appuntamento con la tradizionale manifestazione popolare alpina della “Festa della Madonna del Don”, celebrata quest’anno congiuntamente con la Sezione di Treviso e la cui icona viene onorata nella chiesa dei Cappuccini in ricordo di tutti i caduti delle Campagne di Russia. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale alla cerimonia è intervenuto l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin.
La celebrazione si svolge ininterrottamente sin dal 1966 ed è organizzata dal gruppo di Mestre della sezione di Venezia dell’Associazione Nazionale Alpini. La cerimonia ha preso il via al Municipio di Mestre, con la presentazione alle autorità cittadine del Consiglio direttivo della Sezione di Treviso che ha offerto l’olio alle lampade votive perennemente accese sull’altare dedicato alla sacra immagine della Madonna del Don.
La manifestazione è proseguita in Piazza Ferretto con la cerimonia dell’Alzabandiera e una breve rievocazione storica degli avvenimenti legati alla campagna di Russia. Da qui il corteo, preceduto da una fanfara alpina, ha raggiunto nuovamente il Municipio per l’omaggio e la deposizione delle Corone d’alloro alle lapidi dei Caduti e poi la Chiesa dei Padri Cappuccini dove è stata celebrata la Santa Messa con la solenne cerimonia dell’offerta dell’olio alle lampade votive, sull’Altare della Madonna del Don.
La tradizione della preziosa icona russa nasce con la ritirata degli alpini in Russia durante la Seconda Guerra mondiale. L’opera fu recuperata tra le macerie di un’abitazione di Belegorije, in Russia. Fu portata in Italia da un alpino in licenza, al quale era stata affidata da un frate cappuccino, il cappellano militare Narciso Crosara, che faceva parte di un reparto di alpini impegnato sul fronte russo. Una volta in Italia, l’icona ha toccato più luoghi, fermandosi poi nella Chiesa dei Cappuccini di Mestre, dove oggi è venerata e custodita su un altare davanti al quale sono sempre accese delle lampade votive a olio. È nata così la festa che, da oltre mezzo secolo, si tiene a Mestre e che, col tempo, ha acquisito altri significati oltre a quelli del ricordo dei caduti, come il richiamo al tema della pace e all’ecumenismo.