Una nuova strumentazione, chiamata “RetCam” e dono della Fondazione Stevanato di Piombino Dese, potenzia la capacità operativa della Patologia neonatale dell’Ospedale di Mestre: “Permette agli specialisti dell’Angelo – ha detto il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, di valutare direttamente eventuali malformazioni congenite dell’occhio nei bambini nati prematuri. E’ già in funzione nell’area neonatale dell’Ospedale, e fa fare un ulteriore salto di qualità al lavoro di quest’area specifica del Dipartimento materno infantile”.
“Si tratta di una strumentazione, di ultima generazione – sottolinea il dottor Antonio Frattolillo, specialista dell’Oculistica dell’Angelo – che oltre a consentirci una vasta serie di esami, ci permette in particolare di individuare la ‘Rop’, cioè la retinopatia del pretermine. Nel pretermine, cioè nel bambino nato prematuro, questa patologia porta all’arresto della vascolarizzazione retinica, e può condurre a gravi deficit della vista o anche alla cecità. La Rop colpisce i neonati prematuri con aggressività tanto maggiore quanto minori sono il peso alla nascita e l’età gestazionale, ed è legata alla somministrazione dell’ossigeno nei bimbi, pratica che può causare la formazione di anomalie dei vasi all’interno della retina”. Emilio Rapizzi, Primario dell’Oculistica dell’Angelo, ha esplicitato il concetto: “Fino agli anni ’70 i bambini che soffrivano di Rop diventavano inevitabilmente ciechi: oggi i genitori dei bambini prematuri, grazie alla crescita delle professionalità specialistiche e all’acquisizione di strumentazioni come la ‘RetCam’, sanno che i loro figli possono crescere diventando persone perfettamente normali dal punto di vista oculistico”.
Da oggi, utilizzando la “RetCam”, gli specialisti dell’Oculistica dell’Angelo possono effettuare le visite di controllo decisive per la valutazione della patologia. E lo possono fare evitando sia il trasferimento in altro Ospedale del neonato, che essendo prematuro è particolarmente delicato, ma anche la visita effettuata attraverso la metodologia tradizionale, decisamente più invasiva. I piccoli pazienti vengono quindi esaminati all’Angelo, e con una valutazione di alta qualità e di basso impatto è possibile monitorare l’evoluzione della Rop, programmando di conseguenza i trattamenti farmacologici o para-chirurgici del caso, per arrestarne il decorso: “Il test – ha spiegato il dottor Frattolillo – viene effettuato su tutti i bambini nati entro le 32 settimane di gestazione e con peso inferiore a 1500 grammi, e viene eseguito a seconda dei casi ogni una o due settimane, fino alla 42esima dal parto. La ‘RetCam’ ha una fonte luminosa e un obiettivo, che poggiato sull’occhio rende l’immagine e permette di valutare anche il flusso di sangue nell’occhio del bambino”.
La nuova strumentazione del valore di più di 200mila euro, è il primo passo della collaborazione tra la Terapia intensiva neonatale dell’Angelo e la Fondazione Stevanato, e costituisce un passaggio importante nella crescita del Reparto. “Fino a due anni fa – ha sottolineato il Primario, la dottoressa Paola Cavicchioli – accoglievamo bambini nati fino a due mesi prima del termine prestabilito, adesso il limite è stato spostato a 28 settimane. E poiché più i bambini sono piccoli e più richiedono cure e strumentazioni adeguate, facciamo ogni necessario passo anche in termini di tecnologie: ora possiamo mettere a disposizione anche una visita oculistica di altissimo livello, confermando il ruolo di HUB del nostro Ospedale anche rispetto alla gestione dei bambini pretermine”. In questo progetto dà un importante contributo la Fondazione Stevanato, rappresentata nella presentazione di oggi dal dottor Manuel Cordioli: “Siamo un’organizzazione senza scopo di lucro – ha spiegato il dottor Cordioli – nata nel seno di Stevanato Group di Piombino Dese, e impegnata ad operare con finalità di solidarietà sociale, filantropia e beneficenza. La collaborazione con la Patologia neonatale dell’Angelo, di cui siamo orgogliosi, è una delle nostre azioni e interventi nel territorio veneto nell’ambito dell’assistenza sociale e sociosanitaria, oltre che in molti altri settori del vivere civile”.