“La prossima visita di Papa Francesco a Venezia ci dà la possibilità di iniziare un cammino di maggior condivisione tra di noi proprio a partire dall’esperienza che ha preso il via oggi. A lui racconteremo di come abbiamo iniziato un percorso di amicizia e collaborazione a partire dall’abitare i patronati delle nostre Chiese”.
E’ il suggerimento di Marco, presente insieme ad una quarantina di persone alla tavola rotonda della prima “fiera dei patronati” che si è tenuta a San Pietro Orseolo di Carpenedo domenica 17 settembre.
Ad animare in prima persona la tavola rotonda il parroco don Corrado Cannizzaro, don Natalino Bonazza e don Mario Liviero, parroci rispettivamente di San Giuseppe Lavoratore e San Marco Evangelista di Viale San Marco a Mestre, don Stefano Cannizzaro di San Paolo, sempre a Mestre, e Roberta Bonaventura che con il marito Stefano Grandesso è stata una delle prime persone a far propria l’idea della fiera.
Don Bonazza ha sottolineato che il patronato prima ancora che un luogo è un modo di vivere relazioni generative di “vita buona” dove trovano cittadinanza anche questioni semplici e urgenti come lo studio dei ragazzi nel tempo del doposcuola o la possibilità di socializzazione di persone adulte e anziane a partire da un prestito bibliotecario, come ha evidenziato una volontaria presente in sala. (F.P.)
(Un più ampio servizio nel prossimo numero di Gente Veneta)