Tre persone hanno potuto dare una svolta alla propria vita, trovando lavoro in un periodo difficile e di crisi come quello che in questi mesi stiamo affrontando. E molti altri hanno avuto una guida, una persona in ascolto pronta a cogliere esigenze ed opportunità, e a mostrare la strada.
Non è un esito da poco quello dello sportello Informa Lavoro attivato dalla fine dello scorso aprile presso la parrocchia di San Giuseppe di Mestre. Tante richieste, molte da parte di persone sorprese dalla crisi dovuta al Covid, altre da giovani alle prime esperienze di ricerca, molte da persone escluse dagli ammortizzatori sociali: “Perché quando si lavora tra il bianco e il nero, finché va bene va bene. Ma poi i guai arrivano, con il nero nessuno ti aiuta…”.
«Il mio “dono”, orientare gli altri al lavoro». A parlarne è Alessia, parrocchiana nata a San Giuseppe, il santo dei lavoratori, la persona che per due ore alla settimana si dedica all’ascolto e alla guida di chi cerca un lavoro e che per questo si è messa a servizio. «Abbiamo iniziato l’ultima settimana di aprile, quando stava per aprirsi il mese di maggio. Per tutte le parrocchie è dedicato a Maria, qui invece si pensa anche a San Giuseppe…».
Con il benestare del parroco don Natalino Bonazza, che ha subito creduto in questa piccola impresa, Alessia ha cominciato a fare quello che le riesce meglio: «Ho cambiato lavoro da poco, la mia famiglia è a posto, ho pensato che era tempo di pensare anche al volontariato e ho scoperto che questo è il mio “dono”, orientare gli altri al lavoro, che per me è anche una professione. Prima non ci avevo mai pensato, così questo è diventato il mio servizio», racconta Alessia.
Quasi una maieutica per trovare il lavoro giusto. Così sono cominciate a fioccare le domande, allo sportello aperto in parrocchia. «Come regola ho seguito due persone alla settimana – spiega Alessia – il mio scopo è che la persona comprenda come cercare lavoro, in autonomia. Per questo non è stato impostato come uno sportello informativo, ma di supporto. Che lavoro vuoi fare? Quali canali preferenziali esistono per arrivare al tuo obiettivo? Io ti insegno, ti seguo nel tuo percorso».
Un supporto di cui molti hanno approfittato. «L’idea del parroco don Natalino era agevolare per primo l’inserimento di lavoratori del settore turistico, oggi in grande crisi a Venezia. In realtà, l’accesso è arrivato dai casi più disparati», racconta Alessia. «Ho incontrato dal ragazzo che ha finito gli studi e non sa bene cosa offre il mondo del lavoro, a persone che sono state ferme perché occupate nel settore turistico a Venezia, magari non proprio in regola. L’idea non è seguire persone svantaggiate, quello lo faccio già per lavoro, ma aiutare chi ha già delle competenze e non ha modo di conoscere l’attuale mercato dal lavoro, magari non ha un curriculum aggiornato perché non gli è mai servito, o non sa quali sono i canali più corretti per attivarsi».
Delle persone accorse allo sportello in questi primi mesi di attività, al momento in tre sono tornate ad avvisare che i consigli hanno portato buon frutto. «Altri non sono tornati a dirmi come è andata, spero che abbiano comunque trovato un loro percorso».
A sostegno di ciò che il territorio offre. Una possibilità, quella offerta dalla parrocchia mestrina, che si aggiunge alle strutture già esistenti nel territorio, anche se molte restano orientate più alla proposta di corsi di formazione che all’orientamento personale. «Un tempo esisteva uno sportello comunale “Informa Lavoro”, che però oggi non è più attivo», dice Alessia. Le persone si avvicinano e lasciano una piccola offerta: «Non è obbligatorio darla e non è necessario offrirla subito, chi è in difficoltà può rimandarla a più avanti. E’ solo un piccolo segno di riconoscenza che va a beneficio delle attività della parrocchia. Se qualcosa si riceve, lo si può anche restituire». Come ha fatto Alessia, mettendo a frutto volontariato e professione.
Maria Paola Scaramuzza