«La droga uccide sempre, assesta il colpo fin dalla prima volta. Non è mai leggera, è droga e basta: è sempre una tragica fregatura».
Lo sottolinea don Natalino Bonazza nella riflessione che apre il nuovo numero del foglio parrocchiale di San Giuseppe di Mestre. Lo spunto è la tragica morte di sette persone, in pochi mesi, a Mestre, per l’eroina.
«Torno dal funerale di Irma, figlia di amici della Bissuola e nipote di don Guido Scattolin», scrive don Bonazza. «Ci ha tenuti su la preghiera di una comunità viva e colpita al cuore. Il silenzio alla fine della messa esequiale era impressionante».
Di fronte alla tragedia la preghiera; di fronte al problema della droga una proposta: «Condivido pienamente l’appello lanciato da don Guido nell’omelia: occorre che ciascuno di noi faccia tutto ciò che gli è possibile per testimoniare il dono grande della vita, per attrarre i ragazzi alla sua bellezza, per trasmettere tutto ciò che è buono, vero, giusto. Tuttavia – aggiungo – occorre ammettere che non stiamo facendo abbastanza per affrontare l’emergenza educativa, a tutti i livelli. C’è molta attività in solitaria «per non perdere i giovani», ma perché la voglia di vita li conquisti occorre agire insieme. Aprirsi alla collaborazione è l’inizio di una speranza».