Da martedì 19 dicembre c’è un luogo, all’Ospedale dell’Angelo a Mestre, dedicato a chi è in cura per gravi patologie del sangue, ed ha bisogno di un momento proprio. Si chiama “Giardino di Davide”, ed è stato voluto dalla signora Monica, mamma del giovane Davide Costantini, a lungo assistito e infine deceduto nell’Ematologia dell’Ospedale di Mestre.
Il “Giardino di Davide” è uno spazio allestito ed arredato ad hoc, attiguo al Reparto diretto dal dottor Renato Bassan. Ospita un morbido “dondolo”, una libreria, un impianto per un po’ di musica, un tavolino per conversare o per leggere. Condizionato e riscaldato, si affaccia su ampie vetrate al quinto piano dell’Ospedale, con una bellissima vista sulla campagna circondata dalle montagna lontane sullo sfondo. Nelle intenzioni della signora Monica e del Reparto, “il ‘Giardino di Davide’ vuol essere uno spazio di pace e serenità per chi, com’è accaduto a Davide, si troverà ad affrontare una importante patologia ematologica: “Sarà il luogo in cui cercare un po’ di riposo per la mente e il cuore – ha sottolineato la signora Monica – e ripartire con fiducia sulla strada che porta alla guarigione”.
La mamma di Davide, che insieme ai familiari ha voluto questo luogo nuovo, ricorda il figlio come “una creatura straordinaria, che Dio ha voluto affidarmi, un ragazzo bello, con un cuore grande e un’umiltà pari al suo sorriso”. Farmacista ricercatore, innamorato del suo lavoro, Davide ha scoperto la malattia nel 2011, e da allora fino alla morte, avvenuta alcuni mesi dopo, l’ha affrontata con determinazione: “Ricordo la sua forza, il desiderio di guarire – dice la mamma – e l’affidarsi completamente ai medici, agli infermieri e a tutti quelli che gli dedicavano tempo, professionalità e sostegno. Lui ricambiava tutto questo con tanto rispetto e affetto. Per questo sono sicura che è stato lui ad ispirarmi l’idea di uno spazio dedicato qui nell’Ematologia dell’Angelo, accolta con gioia da tutti e realizzata davvero in eccellenza. Non desidero assolutamente che sia una celebrazione o una memoria di mio figlio: sì, è vero, a lui è dedicata; ma l’obiettivo vero è la concretezza di una iniziativa utile, spendibile, a disposizione di chi ne sente il bisogno; è una piccola cosa, è una goccia nel mare, ma ‘se non ci fosse, il mare ne risentirebbe’, per dirlo con le parole di madre Teresa di Calcutta”.
“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo luogo – ha sottolineato il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben, inaugurando lo spazio insieme alla signora Monica e al Primario –. Iniziative come queste stupiscono per come, con volontà e lavorando insieme, si riesca a cambiare radicalmente il volto dell’Ospedale, costruendo spazi che sembrano non essere più collocati all’interno dell’Ospedale stesso. Rompere gli schemi, umanizzare gli spazi, trasformare i corridoi in luoghi di aggregazione: non è facile, ma è importante farlo, e dimostrare così che l’Ospedale può essere un luogo sempre più a misura di persona”.
Un grazie, nell’occasione, è andato anche alle associazioni di volontariato impegnate in Reparto a sostegno dei pazienti.
Nel locale è collocato inoltre un dipinto che rappresenta l’Arcangelo Raffele insieme a Tobia, ripresentando un episodio celebre dell’Antico Testamento. L’Arcangelo richiama la dedicazione dell’Ospedale, ma la sua valenza simbolica dentro il “Giardino di Davide” va ancora più in là: secondo la tradizione, infatti, all’Arcangelo Raffaele è affidata la facoltà di guarire, e il suo nome “Dio Guarisce”, ben rappresenta il suo ministero. Si dice che tenga in mano un caduceo, il bastone alato con due serpenti attorcigliati simbolo della sanità mondiale. In tempi moderni il patrocinio dell’Arcangelo Raffaele si è esteso sulla medicina, la farmacologia (ambito del lavoro del giovane Davide), la chimica. Il dipinto è opera di Eduardo Rosales Gallinas è uno dei più grandi nomi dell’arte spagnola nel corso del XIX secolo.