Una “Marghera mai nata” ma che vale la pena conoscere: è il cuore dell’incontro promosso dal Club per l’Unesco di Venezia per giovedì 13 marzo, alle ore 16.30, presso la sede del Collegium Tarsicii Martyris, in calle Barcaroli (San Marco 1731) a Venezia. Ne parlerà il giornalista Adriano Favaro, introdotto da Paola Monello.
Si parlerà cioè di una città giardino costituita da ville nel verde, destinata agli operai della zona del nuovo polo industriale di Marghera: a questa idea dà forma l’ingegnere Pietro Emilio Emmer nel 1919 quando si inizia a pianificare l’espansione della città insulare.
Il progetto si imperniava su una strada-parco, fra via Beccaria e via Fratelli Bandiera larga ben 80 metri e lunga 700, su cui convergono quattro diagonali e a cui si sovrappone una rete regolare di strade primarie, con vasti piazzali circolari o rettangolari posti nelle intersezioni.
Il piano Emmer, però, presto rallenta e il progetto di Marghera città giardino viene alterato (nella foto di apertura, del 1928, il quartiere urbano visto dalla torre dell’acquedotto). I retroscena sconosciuti e gli scandali nella storia di Marghera città Giardino creata 105 anni fa dal padre di Luciano Emmer, il regista che inventò Carosello, che progettò uno degli ambienti urbani più moderni d’Italia, ma venne ingiustamente accusato di irregolarità nella gestione dei fondi pubblici.