Un paziente con la febbre a cui sono state date delle medicine e la situazione è in lieve miglioramento ma è ancora lontano dalla guarigione. Volendo proporre una metafora, è questo lo stato di M9 – Museo del ‘900 a un anno dall’apertura. Ma attenzione: non c’è un piano B se la situazione non dovesse migliorare.
Il quadro è stato illustrato venerdì 29 novembre da Giampietro Brunello, Presidente della Fondazione di Venezia e Marco Biscione, Direttore di M9 – Museo del ‘900.
Sono note le polemiche divampate sui media nei mesi scorsi a causa del numero di visitatori al di sotto delle aspettative per questo museo della storia contemporanea. L’operazione restyling del quartiere urbano in cui è stato costruito M9 è stata un successo (tanto è vero che il nuovo hotel di lusso che sorgerà in via Carducci nella ex sede di Telecom Italia e riprenderà esternamente i medesimi motivi) ma l’attrattiva è ancora una incognita: solo 60 mila spettatori, più 21 mila persone che hanno partecipato ai 108 eventi organizzati dal Museo e dal distretto. Le attese iniziali erano però calibrate sui 200 mila visitatori.
Negli ultimi mesi comunque i numeri sono andati migliorando, anche grazie a iniziative gradite come il Festival della Politica e quello delle Idee. Non che basti ma nemmeno si può pretendere un pareggio basato sulle mere entrate dei biglietti se è vero, come ricorda il direttore di M9 Marco Biscione, che in Italia ci sono migliaia di musei ma solo due sono in attivo per via degli introiti dei ticket di entrata, ovvero il Museo Egizio di Torino e i Musei Civici di Venezia grazie a quella poderosa macchina da soldi che è Palazzo Ducale.
Cionondimeno è necessaria una sterzata per garantire quell’appeal che sinora è mancato. Non a caso il presidente della Fondazione Venezia Giampietro Brunello (fondazione che ha tutto l’interesse a veder spiccare il volo questa nuova realtà cittadina, avendovi investito oltre 100 milioni di euro) ha messo sul tavolo una serie di accordi con varie entità e realtà per attirare visitatori: in primo luogo – e non potrebbe essere diversamente dal momento che si tratta di un museo sulla storia e per di più quella più vicina a noi nel secolo delle grandi guerre – sono stati incontrati oltre 1.500 docenti per portare all’M9 scolaresche dal Veneto e da tutta Italia. In secondo luogo sono stati siglati accordi con VTP (Venezia Terminal Passegeri) per garantire una visibilità al museo all’interno del porto crocieristico, allo scopo di intercettare una fetta dei turisti, che di norma si getta in toto su Venezia centro storico. Non sono mancati agreements pure con le associazioni di categoria come Confcommercio e Confesercenti.
Ma per Brunello una mano deve arrivare anche dalle singole realtà economiche della città, augurandosi che anche i titolari degli hotel ad esempio invoglino i clienti a passare alcune ore nei locali del museo del ‘900. Proprio per rendere più attrattivo l’M9 i suoi vertici hanno illustrato una nuova serie di iniziative e mostre che saranno inaugurate nei mesi a seguire. Poi verrà fatto un controllo trimestralmente per capire se la situazione migliora. E se tra un anno non dovesse cambiare nulla? <Noi pensiamo che le iniziative intraprese basteranno ma in caso non c’è un piano B> ha ammesso Brunello in conclusione.
Marco Monaco