Sono centinaia le persone che si rivolgono alle tre “Portinerie di quartiere” già attivate nel veneziano. Tante esigenze erano note ma tante altre sono nuove, da codificare, intercettare e anche analizzare, mentre il mondo del volontariato e del terzo settore studia la risposta adeguata.
Un’esperienza, quelle delle Portinerie, promossa dal Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Venezia, che ha lanciato il progetto oltre un anno fa, chiamando a raccolta e mettendo in rete tante realtà associative pronte a offrire quel servizio di prossimità che era venuto a mancare.
I risultati di questa prima fase saranno discussi e confrontati nel corso della conferenza “Prendersi cura delle comunità: esperienze di prossimità delle Portinerie di Quartiere”, in programma per tutta la giornata (a partire dalle ore 9) di sabato 29 ottobre a Mestre, all’Auditorium “Cesare De Michelis” di M9 – Museo del ‘900.
Giornata alla quale il Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Venezia di Venezia ha invitato, per un confronto, i rappresentanti di realtà che stanno portando avanti con successo simili iniziative in Europa, come quello apripista di “Lulu dans ma rue” a Parigi o di altre portinerie d’Italia, come quella de la Paix di Trento o il Portierato di quartiere di Firenze.
«L’obiettivo è mettere al centro del dibattito il tema del welfare generativo di prossimità nelle sue diverse sfaccettature e proposte, per far crescere questo progetto e fare rete», spiega la direttrice del Cavv – Csv, Ketty Poles. «Saranno analizzate esperienze che da anni stanno offrendo un risultato straordinario e che si stanno rivelando un vero e proprio modello d’intervento in grado di offrire risposte ai bisogni delle componenti più fragili, difficilmente raggiungibili dalle politiche del welfare istituzionale, e di creare comunità, relazioni e senso di appartenenza laddove i legami sociali si siano indeboliti».
Durante la mattinata saranno inoltre presentati, in anteprima, i risultati dell’indagine, sulle Portinerie in Italia, che Cavv Csv di Venezia sta svolgendo in collaborazione una dottoranda in Pianificazione territoriale all’Università IUAV di Venezia, a cui stanno partecipando decine di realtà italiane, con l’obiettivo di offrire una panoramica del fenomeno su scala nazionale per promuovere le buone pratiche e favorire la coprogettazione di servizi innovativi con le istituzioni.