M9 sia il primo museo della città di Mestre e non il 43° della città di Venezia. È una delle richieste che nove associazioni e realtà culturali mestrine fanno, in un documento, ai vertici della società che sta per ultimare il nuovo centro culturale ed espositivo, che verrà inaugurato entro l’anno.
Amico Albero, Banca del Tempo-Danza delle Ore, Centro Studi Storici, Comitato Villaggio Laguna, Ecoistituto del Veneto, Fiab – Amici della bicicletta, Gruppo Fermodellistico Mestre, Masegni & Nizioleti, Mestre Mia, Movimento Autonomia di Mestre: questo i sottoscrittori del documento.
Mentre le persone fisiche che lo hanno firmato sono Sergio Barizza, Vincenzo Conte, Mario Rigo, Pierluigi Rizziato, Monica Sambo, Marco Sbrogiò, Davide Scano, Stefano Sorteni e Gianfranco Vecchiato.
Il documento è maturato a seguito dell’incontro pubblico con i vertici di Fondazione di Venezia e di Polymnia srl organizzato dal Centro Studi Storici il 14 dicembre scorso a Santa Maria delle Grazie, nonché per l’effetto provocato dalla sostituzione sui social del nome ‘M9 Mestre’ con ‘M9 Venezia’ oggi diventato ‘M9’.
Si ritiene che il progetto M9 debba fondarsi su due pilastri fondamentali ed irrinunciabili: la centralità dei contenuti culturali nel progetto M9; e la centralità di Mestre all’interno del progetto culturale M9.
«Ne conseguono azioni e decisioni – prosegue il testo delel associazioni – la cui approvazione da parte degli organi decisionali della Fondazione e di Polymnia dimostreranno, al di là delle parole, la reale volontà di perseguire nella strada indicata dall’Amministratore Delegato di Polymnia».
Tra queste azioni ci si aspetta «l’interpretazione del Museo come volano di arte e cultura che inneschi un meccanismo virtuoso di interesse culturale per Mestre e tutta l’area metropolitana, anche attraverso l’individuazione di un marchio culturale catalizzatore di eventi e interessi, capace di attrarre i cittadini e visitatori esterni. Il Museo vedrà il diretto coinvolgimento e la valorizzazione del centro storico della Città creando sinergie e complementarietà tra i poli culturali già esistenti (teatro Toniolo, Centro Culturale Candiani, Istituto Culturale Laurentianum, Santa Maria delle Grazie, Biblioteca VEZ e archivi storici, Antica Scuola dei Battuti…).
Viene poi chiesta la «centralità della città di Mestre nei contenuti culturali del primo Museo cittadino, assumendola come esempio/caso-studio delle trasformazioni nella società, nella cultura, nel modo di pensare e di agire, conseguenti allo sviluppo industriale del ‘900. Un percorso che sappia cogliere le trasformazioni della Città novecentesca rapportandole per confronto anche a ciò che vi era prima e valorizzando il patrimonio di studi e conoscenze accumulato da studiosi e associazioni nel corso di molti decenni di ricerche e approfondimenti. In questo contesto va previsto uno spazio dedicato ai personaggi del ‘900 che si sono distinti nel mondo della cultura e dell’arte, contribuendo alla promozione sociale e culturale della Mestre novecentesca.
Inoltre viene chiesta la realizzazione nei locali dell’M9 – non escludendo la collocazione di idonee teche anche nell’area commerciale – di un antiquarium per l’esposizione dei reperti archeologici ritrovati durante gli scavi in loco, al fine di contestualizzare e dare significato al sito che vede l’ex Convento di Santa Maria delle Grazie quale esempio meglio conservato di questo tipo di insediamento nella Città di Mestre.
Infine si domanda «l’inserimento di soggetti qualificati mestrini negli organi decisionali della Fondazione Venezia e di Polymnia S.r.l., nonché nello staff di progetto dei contenuti culturali dell’M9». Accadrà?