Domenica 4 marzo la comunità parrocchiale di Campalto ha vissuto un momento “alto” nel cammino della Quaresima pensato anche per ricordare il 50° dalla consacrazione della chiesa di San Benedetto.
Ospite don Giovanni Nicolini, sacerdote bolognese, fondatore della comunità delle Famiglie della visitazione, oggi formata da una trentina di fratelli e sorelle più altrettante coppie di sposi che si dividono tra la missione della diocesi in Tanzania, Gerusalemme, Crevalcore e la parrocchia bolognese della Dozza.
«Il suo arrivo in chiesa – descrive una parrocchiana – è stato un raggio di sole, le sue parole di saluto, nella loro semplicità, sono state un dolce abbraccio d’amicizia profonda e calorosa verso tutti noi, fratelli in Cristo. Era lui che ci ringraziava dell’opportunità di vedere una bella comunità, fatta di giovani e meno giovani, riuniti intorno all’altare eucaristico e alla Parola di Dio».
Con le sue parole, dette con il sorriso, ha lasciato una grande aspettativa per il tema che si sarebbe svolto nel pomeriggio: “Quando viene proclamato il Vangelo di Gesù, la signoria di Dio scende sulla Chiesa nel sacramento della Parola, per darle vita”.
Il momento conviviale, per chi ha potuto fermarsi, si è svolto intorno ad un altare domestico, condividendo e parlando in un’atmosfera di serenità e fratellanza, anche con persone venute dalle parrocchie vicine.
La centralità della Parola di Dio – ha detto poi don Giovanni – è quella che scandisce ogni momento della vita dell’uomo, l’amore incondizionato di Dio nei nostri confronti, amore paragonato all’amore materno senza condizioni, che non giudica, non recrimina, non fa paragoni, ama e basta…senza un perché. Non c’è nessuno, ma proprio nessuno che si debba sentire “fuori” o discriminato.
«Nell’assemblea eucaristica del mattino – ha continuato – ho visto poveri, piccoli, peccatori, tutti bisognosi di salvezza».
Il rapporto con Dio – ha proseguito don Nicolini – non è un merito o una conquista della nostra virtù, ma un dono. Dio è così profondamente innamorato dell’uomo, un amore che sormonta ogni problema, che dona la sua misericordia ad ogni uomo. Perciò si è manifestato ai piccoli, ai più miseri, a quelli considerati nullità per dare il suo annuncio di salvezza.
Don Nicolini ha anche ripreso una frase del patriarca Marco Cè per cui l’ambone, dove viene proclamata la Parola, ricorda il grembo di Maria che genera Gesù dentro di noi. Da ciò l’importanza di ascoltare, leggere, memorizzare la Parola ogni giorno, magari insieme, in famiglia, ed essere generatori di pace, di misericordia, di perdono e di apertura.
«Esci in strada – è l’invito di don Giovanni Nicolini – cammina sottobraccio al tuo vicino e insieme conversate della vita, scambiatevi sentimenti… e intanto butta una briciola di Vangelo».
«La lezione d’amore di don Giovanni – concludono i parrocchiani di Campalto – parte dalla Parola di Dio ed in lui abbiamo trovato un discepolo di Cristo pronto a stimolare e provocare. Ma anche capace di metterci una grande pace nel cuore perché ci sentiamo amati, perdonati dall’immenso amore che Dio nutre per tutta l’umanità». (L.V.)