Stimolare la memoria attraverso aromi e gesti comuni e vivere serenamente insieme dei momenti di piacevole reciproca compagnia per i malati e le persone che con fatica e spesso in situazione di forte solitudine e difficoltà, quotidianamente se ne prendono cura.
E così tra cassoni rialzati e erbe profumate, si è sviluppato alla Casa di Anna, Fattoria Sociale di Zelarino, un modello che si ispira a quello ben consolidato dei Memory Cafè, ma costruito in un setting diverso, naturale e studiato per favorire l’inclusione delle persone fragili.
Si è concluso il progetto Memory Garden, promosso da AGRE ONLUS odv e il Distretto 108Ta3 del LIONS CLUB INTERNATIONAL, progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, iniziato a marzo 2022 e che ha visto coinvolti volontari, persone affette da Alzheimer e caregiver nella creazione di uno spazio di benessere legato alle piante aromatiche.
“Molti non si rendono conto di cosa significa accudire un malato di Alzheimer o demenza senile, ma anche un genitore anziano, fino al momento in cui questa realtà di difficoltà, sacrificio e, spesso, solitudine non ti tocca da vicino – spiega Alice Pietropolli, presidente di AGRE ONLUS l’organizzazione di volontariato da cui tutto è partito – Abbiamo pensato di creare uno spazio che fosse piacevole per il malato ma anche per chi se ne prende cura, che fosse nel fare insieme delle attività profumate (coltivare, raccogliere, essiccare o sbriciolare erbe aromatiche o bere le tisane autoprodotte) o semplicemente nell’avere un po’ di tempo per sé”.
All’iniziativa hanno preso parte una decina di persone con Alzheimer e i loro familiari, coinvolti grazie alla collaborazione dell’associazione Alzheimer Venezia.
Gli incontri sono stati condotti, sotto la supervisione di personale specializzato, dagli operatori della fattoria sociale, ma il progetto non si è esaurito nei soli incontri.
Grazie all’impegno del Distretto Lions 108Ta3 sono stati organizzati 4 corsi per offrire ai caregiver degli strumenti utili a gestire al meglio il difficile compito di accudire il malato: 4 incontri in 4 province (Venezia, Treviso, Padova e Rovigo), per diffondere un sapere importante, tanto che a Venezia l’iniziativa ha avuto anche il patrocinio dell’ULSS3 Serenissima.
Grazie alla Tavola Valdese è stato inoltre possibile avviare un primo studio sull’impatto dell’iniziativa per il benessere delle persone coinvolte, grazie ad una borsa di ricerca assegnata a Antonio Buzzo, tesista dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia i cui dati, per quanto parziali dato il limitato numero di partecipanti e la brevità dell’iniziativa mostrano chiaramente l’utilità di proseguire con questo tipo di iniziative e di dedicare tempo energie e risorse allo studio degli effetti che le attività con la natura possono avere per il nostro benessere.