Si è svolta nella tarda mattinata di oggi, presso la sede dell’EndoFap Istituto Berna di Mestre, la cerimonia di presentazione e consegna dei prototipi degli innovativi “stick” per il powerchair hockey, strumenti fondamentali per il gioco dei difensori di questa disciplina paralimpica che gli studenti dell’Istituto hanno elaborato nel corso degli ultimi mesi a seguito di un incontro svoltosi a fine 2023 con i pluri-Campioni d’Italia degli Studio 3A Black Lions Venezia – Polisportiva Terraglio.
All’evento, coordinato dalla Direttrice Giulia Zanchin e introdotto dal benvenuto del Presidente don Filippo Benettazzo per l’Istituto Berna, hanno preso parte in rappresentanza dell’Amministrazione cittadina il Vice-Sindaco e Assessore allo Sport Andrea Tomaello e l’Assessore alla Coesione Sociale Simone Venturini. Per i Black Lions Venezia della Polisportiva Terraglio, rappresentata dal Presidente Davide Giorgi e dal dirigente Federico Munarin, erano presenti Sauro Corò (fondatore, allenatore, giocatore attaccante), Patrick Granzotto (attaccante), Gabriele Zoggia (difensore) e Alessandro Franzò (difensore), accompagnato dal main sponsor Ermes Trovò, Presidente Studio 3A spa. In platea anche il Presidente del Rotary Club Venezia Mestre Torre, Adriano Pallini, il Presidente della CGIA di Mestre Roberto Bottan ed alcune aziende territoriali del settore metalmeccanico.
In platea molti studenti, comprese le classi seconde e terze degli indirizzi meccanici ed elettronici che hanno materialmente lavorato al progetto. Dopo il ricordo di don Orione nel giorno dell’anniversario della scomparsa, a cura di don Benettazzo, il benvenuto della struttura ha sottolineato l’orgoglio per il progetto dando poi spazio agli interventi.
A due voci quello dell’Amministrazione, con Tomaello e Venturini molto attenti a focalizzare l’analisi sul senso di comunità espresso da quanto accaduto: “La scuola che si mette a disposizione del mondo sportivo e dei più fragili, creando poi un ponte con il tessuto imprenditoriale e associativo: un esempio bellissimo di società che dialoga tra le proprie parti, con il guizzo dell’invenzione che potenzialmente potrebbe poi trasformarsi in innovazione vera nell’ambito di una disciplina giocata a livello internazionale”.
A seguire il pensiero di Davide Giorgi, Presidente della Polisportiva Terraglio di cui i Black Lions difendono i colori: “Spesso il cliché che riguarda i nostri giovani è quello di gente svogliata, prigioniera del mondo dei social, ed invece qui stiamo assistendo a qualcosa di importantissimo, un messaggio passato talmente in profondità dopo il primo incontro tra Black Lions e studenti che ha saputo attivare un processo fortissimo di impegno e appartenenza, qualcosa di cui andare orgogliosi come membri di questa comunità. Questo progetto potrebbe davvero rivoluzionare il powerchair hockey a livello mondiale, e che questo possa accadere partendo da questa scuola e da questi ragazzi è semplicemente straordinario”.
Pienamente in linea anche l’intervento di Ermes Trovò, presidente di Studio 3A che da tre anni sponsorizza la squadra arancioneroverde: “Il mondo delle aziende è stato chiamato in causa perché senza il supporto delle imprese lo sport non potrebbe andare avanti, ma qui il tema è molto più ampio. Come imprenditore ho l’obiettivo e l’impegno di far andare al meglio la mia azienda sotto ogni punto di vista, facendo così girare l’economia, ma c’è modo e modi di fare azienda, ed in questo senso l’orgoglio di supportare una realtà come la Polisportiva Terraglio ed i suoi Black Lions è per tutti noi altissimo, consapevoli che fare impresa significa anche avere ben chiaro il proprio ruolo sul terreno della responsabilità sociale. Siamo davvero fieri di essere qui oggi, in una giornata che sta mettendo in connessione tante parti virtuose della nostra città, complimenti a tutti”.
Hanno poi preso la parola i due professori che hanno guidato gli studenti nella realizzazione del progetto, Stefano Busetto e Roberto Castellaro: “Tutto è nato un po’ per caso, partendo dall’amicizia tra due bambine che poi ha aperto un percorso tra i rispettivi padri, uno professore del Berna, l’altro fisioterapista e fondatore dei Black Lions. Nasce da lì il contatto tra la scuola e la squadra, tanto da invitare nel 2023 Sauro Corò e Alessandro Franzò, molto più che semplici giocatori, a fungere da commissari esterni nella sessione estiva d’esame: proprio lì viene lanciata la sfida, creare qualcosa che non esisteva nel mercato e che poteva facilitare la pratica di questo sport nei giocatori più fragili. Partendo dal recupero di pezzi meccanici da un vecchio macinino e da una bobina in disuso sono stati pensati i primi prototipi di stick, trasformandolo da strumento passivo ad attivo grazie alla movimentazione di due alette che consentono di spingere la palla e non più solo di bloccarla”. “Quando Stefano è venuto a parlarmene”, prosegue il professor Castellaro, “ho scoperto che era coinvolto Sauro Corò, con cui giocavo a calcio da giovane, e lì ho capito che il destino ci stava mettendo davvero del suo. Ci siamo messi subito al lavoro con due classi, partendo dal progetto su carta, poi in 3D, passando alle fasi sperimentali con taglio al laser dell’acciaio, piegatura, finalizzazione e test. Un lavoro davvero notevole, di cui come insegnanti siamo molto orgogliosi”.
Infine i ringraziamenti di Sauro Corò e di Alessandro Franzò, i due Black Lions: “Che dire, siamo emozionati e commossi, questo progetto è davvero frutto di un lavoro collettivo che restituisce a tutti il senso di appartenenza ad una comunità. Per descrivere la situazione potremmo usare la parola “embricare”, una tecnica per costruire un tetto basata sul sostegno reciproco delle tegole una con l’altra. Una metafora perfetta per raccontare questo progetto. I nuovi stick saranno subito montati dai Black Lions e prossimamente anche dalla Nazionale Azzurra, se tutto ok chiederemo l’omologazione internazionale, il rischio è che in futuro qualunque difensore nel mondo giocherà a questo sport portandosi dietro un pezzo di Mestre e del Berna, cosa di cui saremmo orgogliosissimi”.
Dopo la consegna dei prototipi ai giocatori della squadra Campione d’Italia, tutti contenuti in scatole personalizzate con decorazioni fatte a mano dagli studenti, l’evento si è chiuso con un buffet di alto livello, anche questo a cura degli studenti, confermando il livello di eccellenza dell’Istituto mestrino.