Dal 18 al 25 agosto si è tenuto, in Valle Aurina, in provincia di Bolzano, il campo estivo dei giovani della parrocchia della Beata Vergine Addolorata. Assieme a 39 ragazzi tra la prima superiore e gli universitari, sono partiti per la montagna 6 animatori e altrettanti cuochi, per un’esperienza irripetibile.
Il tema del campo estivo è stato “Inside Out”, ovvero “Dentro e fuori”, richiamando, seppur parzialmente, un celebre film d’animazione per bambini. Le attività di formazione per i giovani si sono concentrate sull’essere animatore, appunto, dentro e fuori, prendendo in considerazione due dimensioni: una introspettiva personale (la dimensione “Inside”) e una di animatore in uscita (la dimensione “Out”).
La dimensione introspettiva e personale si è ispirata alla figura di Piergiorgio Frassati, prossimo alla santità (che verrà ufficializzata durante il Giubileo del 2025), anche se già considerato a pieno titolo uno dei santi sociali torinesi, alla stregua di San Giovanni Bosco e del Cottolengo.
Frassati, giovane dell’alta società torinese, ha dedicato la sua breve vita alla carità svolta nel più totale silenzio e alla difesa di una fede limpida e senza bigottismi. Questa figura, straordinaria per la sua freschezza e modernità, ha interessato profondamente i ragazzi dell’Addolorata, tanto da essere oggetto di dibattito anche durante alcuni momenti di tempo libero. Piergiorgio Frassati, inoltre, è noto per il suo amore incondizionato per la montagna, per lui luogo di aggregazione e pace in occasione di uscite organizzate: chi meglio di lui poteva essere una figura di riferimento per un campo estivo in montagna?
La dimensione di animatore in uscita, invece, si è basata su tre laboratori nei quali i ragazzi sono stati chiamati a lavorare per trasmettere un messaggio al prossimo. Il primo, un dibattito sull’importanza della gratuità: un “Role Play”, dove i ragazzi erano chiamati ad interpretare attorialmente il brano del Vangelo “L’obolo della vedova” e, infine, un laboratorio di costruzione, utile per riflettere sulle dinamiche del lavoro di gruppo, con i vantaggi e le difficoltà che ne derivano.
Vissuti anche momenti di contatto con la natura, con tre lunghe camminate ed alcune passeggiate distribuite durante la settimana. Queste uscite sono state occasione per vedere paesaggi mozzafiato ed assaporare la bellezza della natura che ci circonda, poco presente purtroppo nella vita di tutti i giorni.
Ogni sera, durante il momento della cena, avveniva la distribuzione dei bigliettini che i ragazzi avevano scritto in giornata, destinandoli ad una o più persone che hanno lasciato in loro un segno durante il giorno o durante la settimana. Questo momento è sempre emozionante ma esplode in un turbinìo di emozioni specialmente durante l’ultima serata, quando i ricordi si fanno vividi e si assapora già la nostalgia del rientro.
Non sono mancati, poi, giochi organizzati e preghiere a riempire le serate che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto concludere la giornata: si sa, però, che l’esuberanza della gioventù trabocca la notte quando la stanchezza lascia spazio a fantasiosi scherzi tra camere e ad interminabili partite a carte con i vicini di letto.
«Insomma – sottolineano in conclusione i partecipanti al camposcuola – grazie Signore per averci donato la possibilità di vivere in compagnia questa settimana che ha lasciato nei nostri cuori ricordi indelebili, esempi di vita nelle nostre menti e un segno profondo nella nostra fede».
Paolo Gasparini