È stata inaugurata oggi, venerdì 23 settembre, alle Poste centrali di Mestre, in Piazzale Donatori di Sangue, la mostra dedicata a: “Il voto delle donne, la storia di un diritto illustrata dai francobolli”. L’esposizione è stata ideata da Chiara Simon, curatrice del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Trieste. Coautrici del progetto anche: Simonetta Freschi, Ester Pacor, Camilla Pasqua.
Per la prima volta le Poste Centrali di Mestre aprono le porte ad un’esposizione di questo tipo trasformando l’ufficio in un luogo di condivisione culturale a disposizione della cittadinanza.
Il percorso espositivo illustra attraverso una trentina di pannelli il faticoso cammino percorso dalle donne negli ultimi due secoli per ottenere il diritto al voto in diversi Paesi d’Europa e del mondo, con un approfondimento dedicato all’Italia. I passaggi più significativi di questo percorso vengono sottolineati dalle riproduzioni delle emissioni filateliche dedicate al tema nelle varie nazioni.
Si inizia con la Francia del XVIII° secolo dove la scrittrice Olympe de Gouges pubblica, nel 1791, «La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina». Una partenza in salita, visto che proprio a causa di questo suo impegno sociale la de Gouges verrà ghigliottinata qualche anno dopo. Ma sono le donne della Nuova Zelanda a conquistare per prime, nel 1893, il diritto di voto, in anticipo anche sulle australiane (1894-1902), inglesi (1918) e statunitensi (1920). All’estremo opposto dell’arco temporale c’è invece l’Arabia Saudita che ha legittimato il suffragio femminile tra il 2011 e il 2015. In Europa il percorso di crescita ebbe inizio nel profondo nord, in particolare nel Granducato di Finlandia, che, nel 1906, riconobbe alle donne anche il diritto di eleggibilità. L’anno successivo fu il turno della Norvegia. Negli anni successivi il processo ha interessato anche il resto d’Europa, concentrandosi soprattutto nella seconda decade del secolo. La mostra dedica inoltre una specifica sezione alle vicende italiane, prima e dopo il 1945.
Sono molte le sorprese che emergono guardando la mappa del mondo disegnata attraverso le date di legittimazione del suffragio femminile. Ad esempio, Sud Africa, Kenya, Zimbabwe, Azerbaigian, Kirghizistan hanno raggiunto l’obiettivo prima di molte realtà europee. Significativo il caso della Svizzera che “taglierà” questo traguardo solo nel 1971.
Sin dalla fondazione, nel 1862, Poste Italiane ha dato lavoro a telegrafiste, portalettere, impiegate e dirigenti. Già nel 1881 le donne presenti erano più di 500, venti anni dopo più di 3.000 e nel 1911 oltre 8.000. Persone comuni, ma anche volti noti come la scrittrice Matilde Serao e Teresina Gramsci (sorella di Antonio Gramsci). Da allora la presenza femminile è cresciuta fino ai numeri di oggi.
Nell’Azienda guidata da Matteo Del Fante, a livello nazionale, la percentuale delle dipendenti è cresciuta dal 54% del 2017, al 55% del 2020 e si proietta verso il 56% nel 2024. Oggi tra i direttori degli Uffici Postali il 59 % sono donne
Il Nord Est rappresenta un esempio significativo per quanto riguarda le quote rosa: in Friuli è donna il 65% dei dipendenti, in Veneto il 58%.
In provincia di Venezia sono attivi 127 Uffici Postali e 20 Centri di Distribuzione nei quali lavorano circa 2.000 dipendenti, con la presenza femminile pari al 55%. 133 donne hanno incarichi di responsabilità su un totale di 281 figure apicali (pari al 47 % di quote rosa) a cui si aggiungono 60 uffici postali in prevalenza al femminile.
L’esposizione sarà visitabile fino mercoledì 30 ottobre, durante il normale orario di apertura dell’ufficio: dal lunedì al venerdì, dalle 8.20 alle 19, e il sabato fino alle 12.35.