L’hanno chiamata “Estate parati”. Una sagace correzione linguistica del motto evangelico, in latino, “estote parati”, “siate pronti”.
È l’iniziativa lanciata per la zona di Mestre e Venezia dai capi di Esploratori e Guide, seconda branca Scout dell’Agesci, per questa stagione, tradizionalmente dedicata a campi e uscite. Ne sono nate delle proposte mirate, come le attività nautiche organizzate, ad esempio, a San Giuliano e Poveglia, o la scuola di hebertismo, con la costruzione di attrezzature per le attività fisiche. «Piccoli cantieri per mantenere viva una relazione tra di noi», spiega il responsabile Agesci della zona di Mestre, Roberto Pavan Michielon.
Sono stati mesi difficili, ma affrontati con una buona dose di realismo: «Niente di scandaloso, se non abbiamo potuto mettere in piedi grandi cose. Prima di tutto contava – e conta – la salute, propria e degli altri». Quattro mesi “magri”? «Ci siamo dati un metodo: operare in ampia condivisione tra i quindici gruppi della nostra zona e in linea con le indicazioni pervenute dalla Regione. Il criterio guida è stato in ogni caso la prudenza».
Anche le altre due branche Scout hanno provato a fare del loro meglio. «Più difficile con i Lupetti e le Coccinelle. I capi si sono sentiti frenati: fare uscite con gruppi di bambini piccoli è parso oltremodo complicato». Qualcuno ha deciso di collocare un’attività giornaliera nella settimana già scelta per la vacanza di branco (o di cerchio), prima che deflagrasse il Covid, tenuto conto del rapporto numerico prescritto tra educatore e bambini, 7 o 10 a seconda della loro età.
Infine, «con i Rover e le Scolte si è generalmente optato per attività in giornata o piccole uscite di uno-due giorni, suddivisi per gruppi delle dimensioni consentite». Magari facendo anche lo stesso percorso naturalistico. Centrale è stato il patto di responsabilità che ha coinvolto i genitori: «Sono stati chiamati a farsi garanti dei requisiti di salute dei figli necessari perché potessero essere ammessi alle singole attività».
Cosa lascia, invece, di positivo l’esperienza Covid? «Un’attenzione all’essenziale», riflette Pavan, che cita a riguardo una frase de “Il Piccolo Principe”: “l’essenziale è invisibile agli occhi”. «Abbiamo capito meglio che di fronte alle difficoltà serve fare squadra. In alcune comunità, la situazione di incertezza è stata parzialmente superata proprio grazie alla riscoperta di far parte di una famiglia più grande. Siamo piccole barche di carta, non navi da crociera: procediamo passo dopo passo, prendendo per buono tutto quello che viene».
Certo, per il prossimo futuro l’incertezza non è risolta. «La sensazione è che ci metteremo in moto un po’ prima del solito: ci muoveremo sulla scia dell’ambiente scolastico. Saranno verosimilmente attività contingentate, giornaliere e per piccoli gruppi. Settembre è una porta nuova che si apre. Ma noi, capi Scout e animatori, ci siamo».
Giovanni Carnio