Nelle prime ore di mercoledì 24 gennaio, al Centro residenziale “Santa Maria Gloriosa” di Pedavena, dopo un rapido aggravarsi dello stato di salute, il Signore ha chiamato a sé fra Francesco Ruffato (nella foto d’apertura da Archivio MSA).
Aveva 91 anni ed era incardinato nel Convento del Santo a Padova. Ma a Mestre ha lasciato un’impronta e un ricordo importanti, negli anni della sua lunga (dal 1976 al 2001) e fertile presenza al Sacro Cuore.
Dopo la professione perpetua nel 1956 e l’ordinazione sacerdotale del 1959, padre Francesco aveva operato a Milano e a Como. Nella parrocchia di via Aleardi, a Mestre, padre Francesco arriva appunto nel 1976. È qui che dà il meglio di sé. Come ricordava, in un articolo di qualche anno fa sul Messaggero di Sant’Antonio, Piero Lazzarin: «È un periodo storico turbinoso e fervido, quello della contestazione e della «proposizione», non privo di rischi, ma ricco anche di suggestioni e di stimoli per chi ha idee e voglia di impegnarsi a cambiare il mondo. Padre Francesco è tra questi, ed è convinto che la cultura sia un luogo propizio da cui partire. Nascono così il Centro culturale Padre Massimiliano Kolbe, dove si approfondiscono e si fanno conoscere la vita e il pensiero kolbiano; la Scuola di giornalismo Arturo Chiodi, per preparare i giovani ad affrontare, con serie motivazioni e con professionalità, l’attività giornalistica; la Polifonica Benedetto Marcello, che lui stesso dirige portando nelle chiese e nei teatri le più belle pagine della musica sacra corale; infine il Teatro Ricerca. Nel contempo, padre Francesco insegna al liceo classico Raimondo Franchetti, fa il giornalista per quotidiani locali e periodici, collabora con emittenti radiofoniche private e con la Rai regionale, tra l’altro con una fortunata rubrica settimanale: Se Cristo tornasse”. E avvia mille altre iniziative di successo».
Nel 2001 padre Francesco Ruffato viene trasferito al Santo di Padova. L’acclimatamento non è indolore, ma alla fine la Basilica lo conquista con il fascino della sua arte e la suggestione della sua spiritualità. Non mancano, neppure in questa stagione, iniziative e vivacità culturale e spirituale
Dà pienezza così a una delle sue passioni – il teatro – e dà vita a un format tra il musical e l’oratorio sacro; i testi sono opera sua. Ne ha prodotti un numero elevato, portando in scena personaggi del nostro tempo: Tonino Bello e don Primo Mazzolari, Giovanni XXIII, Giuseppe Taliercio, Giovanni Paolo II, papa Luciani e molti altri. I consensi non sono mai mancati.
I funerali saranno celebrati venerdì 26 gennaio alle ore 11 nella Pontificia Basilica del Santo a Padova. I funerali potranno essere seguiti in streaming al seguente link: https://youtube.com/live/gqWCA-6dJZk?feature=share
La salma sarà poi tumulata presso il Cimitero di Camposampiero, in diocesi di Padova.