Un incontro inaspettato tra un ente di ricerche e sviluppo nel settore chimico e il Centro Diurno per persone con disabilità dell’Opera Santa Maria della Carità ha dato inizio ad un progetto artistico che è partito da zero nelle capacità, nelle idee, nell’uso dei materiali, nelle modalità di lavoro assieme e nella conoscenza reciproca, portando a superare i limiti.
Cinquantuno vite, cinquantuno storie, cinquantuno persone diverse che si incontrano quotidianamente per crescere assieme. Questo è il senso profondo del progetto artistico del Centro Diurno Santa Maria Madre Nostra, risultato dell’incontro, della collaborazione, della condivisione di competenze, di pensieri, di vissuti, ma soprattutto del profondo esserci di tutte le persone che costruiscono quotidianamente il Centro stesso. Lo sottolineano gli operatori dell’équipe che ogni giorno vi lavorano.
«Di fondamentale importanza – spiegano – è stata la preziosa collaborazione con Centro Ricerca R&B, che ci ha proposto e permesso di abbellire il loro Open Space mettendoci in moto come professionisti e come persone, come gruppo di lavoro e come persone in relazione. Nuovamente l’incontro è il fulcro cruciale: due realtà diverse che si intrecciano per creare qualcosa di nuovo, muovere energie, curiosità e propositività in ottica di crescita e scoperta continua. Questo progetto è il risultato di un impegno lungo e faticoso che ci ha regalato grandi soddisfazioni, sorrisi, momenti divertenti e di complicità».
Il lavoro è iniziato nel maggio 2017 con l’analisi degli spazi, quindi la scelta di realizzare undici tele di diverse misure. E’ seguito un periodo di sperimentazione di diverse tecniche che potessero rispondere alle diverse abilità e capacità degli ospiti. Infine si è giunti ad identificare le modalità ed i materiali per ciascun gruppo di lavoro e si è dato il via al percorso espressivo.
Le opere create sono infatti espressione non verbale di comunicazione di un mondo interno, un mondo di emozioni, sensazioni e pensieri che prende forma nelle tele prodotte, ma l’immagine può continuare a parlare a tutti coloro che si mettono in ascolto.
«Ci siamo tutti emozionati – continuano gli operatori – anche per piccolissimi traguardi che nella vita di ciascuno risultano essere grandi conquiste».
Il progetto si concluderà definitivamente a breve con la consegna delle tele e l’inaugurazione della mostra presso gli spazi messi a disposizione dal Centro Ricerche R&B.
«L’augurio – conclude l’Equipe – che facciamo a noi per primi e che rivolgiamo a chi ci guarderà è di stupirsi sempre delle belle diversità dell’altro, senza fermarsi all’apparenza, ma aprendoci all’incontro che è sempre portatore di novità».