Cura della spasticità: all’Ospedale di Mestre si compie un passo avanti con l’impianto di una innovativa “pompa di infusione” che non dovrà più essere sostituita.
“La spasticità è una condizione patologica – spiega il Primario di Neurologia, Rocco Quatrale (a destra, nella foto, insieme al primario di Neurochirurgia Franco Guida) – che provoca irrigidimento e tensione dei muscoli delle braccia e delle gambe, e rende difficili i movimenti e gli spostamenti della vita quotidiana. Tra le cure più recenti, c’è quella che viene chiamata ‘infusione intratecale’ di farmaci. In casi selezionati, con un intervento chirurgico si impianta una pompa programmabile che, attraverso un catetere, conduce il farmaco fino al midollo spinale e lo rilascia progressivamente secondo le necessità terapeutiche”.
Le pompe per infusione intratecale – delle dimensioni di un mouse da computer – vengono impiantate all’altezza dell’addome del ricevente, e vengono ricaricate di farmaco ogni due mesi circa con una iniezione che raggiunge l’apparecchio in un apposito punto di accesso e va riempire il serbatoio.
La terapia infusionale continua realizzata con queste pompe, spiega il Primario, permette di alleviare la spasticità con una quantità di farmaco nettamente inferiore rispetto alla terapia per via orale; le dosi di infusione, definite dal personale, riducono la possibilità di effetti avversi, molto frequenti con le somministrazioni orali.
“All’Ospedale dell’Angelo abbiamo impiantato nei giorni scorsi – spiega il dottor Quatrale – una pompa di infusione intratecale che non dovrà essere sostituita, come avviene normalmente, ogni sei/otto anni, all’esaurirsi della batteria interna. Il paziente avrà tutti i benefici dell’infusione diretta del farmaco, che contribuisce ad alleviare la spasticità grave dovuta a lesione od a patologia spinale, ma non dovrà affrontare i periodici interventi per la sostituzione della stessa”.
L’intervento è stato eseguito dalla équipe di Quatrale, di concerto con l’équipe di Neurochirurgia del Primario Franco Guida. E’ stato impiantato un sistema infusionale intratecale “Siromedes”, di produzione tedesca, che costituisce una novità: una volta impiantata, infatti, la nuova pompa è in grado di funzionare senza un limite temporale, evitando così le ulteriori periodiche sostituzioni che creano disagi per il paziente. Come i modelli precedenti, la pompa “Siromedes” opera grazie ad una batteria interna nei primi sei/otto anni di utilizzo; un dispositivo brevettato le permette però di continuare la propria funzione, in modalità flusso fisso/costante, anche a batteria scarica; si interrompono unicamente le funzioni di regolazione del dosaggio, che peraltro non sono più necessarie nel paziente ormai stabilizzato, o che possono essere comunque modificate variando il dosaggio del farmaco al momento dell’infusione nel serbatoio.
I vantaggi del nuovo modello di pompa intratecale – tra l’altro compatibile in risonanza magnetica 3 tesla, con possibilità di portare a termine l’esame diagnostico mantenendo il dispositivo in funzione – non sono limitati ai pazienti spastici: è sempre più diffuso, infatti, l’utilizzo di questa tecnologia nella terapia del dolore e nelle patologie che comunque richiedano una somministrazione del farmaco costante e continua.